Gran Bretagna: a rischio chiusura 270 scuole inadeguate
11 Giugno 2008
Le scuole inglesi peggiori devono migliorare o saranno chiuse. Non usa mezzi termini il ministro dell’Istruzione britannico, Ed Balls, per presentare il piano che dovrebbe rimettere in sesto il sistema scolastico inglese. I risultati degli esami di fine anno, i GCSE, sono stati deludenti: più del 70% degli studenti non è riuscito ad avere una votazione sufficiente e ora una scuola superiore su cinque rischia la chiusura se non riuscirà ad aumentare gli esiti positivi dei propri alunni.
L’iniziativa presentata per fronteggiare il problema si chiama "National Challenge" e prevede il sostegno degli studenti e del corpo insegnanti nelle oltre 600 sedi scolastiche sotto accusa. Il National Challenge, infatti, supporterà le scuole con i più bassi risultati negli esami finali, perché la media migliori. Gli istituti sotto la lente d’ingrandimento del Ministero avranno poi tre anni per ottenere i risultati minimi richiesti. Ma potrebbero essere circa 270 le scuole inglesi costrette a chiudere nei prossimi anni. La situazione peggiore è nelle contee di Manchester e Bristol, i cui rendimenti sono tra i più bassi. Nel Kent, dove il sistema è molto selettivo, ci sono lo stesso 33 scuole a rischio.
L’idea di Balls prende spunto dal London Challenge, lo strumento usato della regione della City per fronteggiare il medesimo problema e offrirà fondi extra per le scuole, l’aiuto di esperti del settore e l’assistenza degli istituti che già rispettano gli standard qualitativi. Là dove il sistema scolastico pubblico sembra subire dei cedimenti, le accademie private o le “Trust School”, ovvero le fondazioni, hanno risultati migliori. Sicché l’incentivo dell’offerta alternativa alla scuola statale è nei piani del Segretario di Stato Balls. La creazione di 300 strutture private, pronte entro il 2010, dovrebbe affiancare il sistema pubblico esistente. Secondo il ministro, infatti, le accademie e le trust school negli ultimi anni hanno favorito il rendimento degli studenti che le frequentavano.
Comunque lo scopo finale del Ministro è sempre rivolto alla formazione dei giovani: se da una parte gli istituti dovranno contrastare lo spauracchio della chiusura forzata, dall’altra sono previsti programmi specifici per gli studenti, qualora non fossero in grado di sperare gli esami finali. Il Challenge prevede dunque la chiusura degli edifici inefficaci, ma anche l’apertura di altri nuovi, per la promozione dei livelli educativi migliori.
Così, l’uomo che vuole rivoluzionare il sistema di studi britannico, riportando l’obbligo scolastico all’età di 18 anni e introducendo tre nuovi diplomi – umanistico, scientifico e linguistico – ora vuole cambiare profondamente anche le basi dell’istruzione inglese. Il giro di vite annunciato da Balls lo accomuna alla sua omologa italiana, Mariastella Gelmini, la quale ha dichiarato di voler impostare le linee guida del suo ministero su “merito, valutazione e autonomia”. Promesse già dimostrate nel provvedimento che prevede la reintroduzione del recupero dei debiti scolastici, che andranno saldati entro il 31 agosto 2008. In entrambi i ministeri, italiano e britannico, c’è un modello comune, dove il sistema dei valori promuove l’eccellenza e aiuta anche chi è rimasto indietro. Perché la scuola torni ad essere maestra di vita.