Gran Bretagna, ministro Davis per la Brexit avverte: si manderanno indietro i migranti se i flussi aumenteranno
17 Luglio 2016
La messa in atto della Brexit procede a piccoli passi. Piccoli segnali fatti di dichiarazioni. Nella sua prima intervista al Mail on Sunday, il neoministro del Governo di Theresa May, ha voluto spiegare per bene la sua linea in merito alla gestione dei tanti cittadini comunitari che vivono nel Regno Unito e ha detto: “Non manderemo via chi è già qui, solo quelli che verranno nei prossimi due anni, se ci sarà un’impennata”.
Detto in altre parole: i migranti europei che arriveranno in Gran Bretagna nei prossimi due anni saranno “rispediti a casa”, nel caso si dovesse verificare un’impennata di ingressi nel periodo precedente l’uscita dall’Ue. L’uomo, che dovrà guidare i negoziati tra Londra e Bruxelles, ha così negato che il governo voglia mandar via i 3 milioni di migranti europei (soprattutto polacchi e romeni) che sono già nel Regno. Aggiungendo: “Potremmo dover dire che la protezione del diritto di soggiorno a tempo indeterminato si applica solo prima di una certa data. Ma questi giudizi vanno dati sulla realtà, non sulle speculazioni”.
La stessa May, peraltro, prima di approdare a Downing Street aveva affermato che la futura permanenza dei cittadini di altri Paesi Ue in Gran Bretagna sarà negoziata chiedendo garanzie e libertà di risiedere nei Paesi Ue per i cittadini britannici.