Grandi manovre in Abruzzo per le Coalizioni alle Regionali 2014
07 Marzo 2013
In Abruzzo sono iniziate le grandi manovre per la scelta dei candidati e la formazione delle Coalizioni alle prossime elezioni Regionali che dovrebbero svolgersi il 16 e 17 marzo del 2014. C’è da risolvere la questione della legge elettorale, con Pdl e Pd che concordano sull’abolizione del listino e discutono su due ipotesi: l’introduzione del voto disgiunto tra lista e candidato Governatore, e la proposta del Pd di alzare la soglia di sbarramento (la riduzione dei consiglieri già approvata va in questa direzione). Lo sbarramento potrebbe fermarsi al 5 per cento.
Non è un problema per il Movimento 5Stelle che, dopo essere passato all’incasso alle Politiche, si è riunito a Pescara confermando la linea dell’andiamo avanti da soli contro tutto e tutti, facendo sapere che la selezione dei candidati alle Regionali passerà dalle Primarie probabilmente on line. I grillini non fanno mistero di puntare al bersaglio grosso, la guida della Giunta Regionale. Va segnalato che ieri la senatrice Blundo ha risposto alla lettera inviatale nei giorni scorsi dalla collega del Pd, Stefania Pezzopane, che apriva a un eventuale dialogo con i 5Stelle in Senato.
Destino diverso invece per tutte quelle altre liste che, messe insieme (ad eccezione di Lista Civica), alle Politiche hanno fatto quasi il 16 per cento dei voti. Dovranno rientrare in una delle due coalizioni, Centrodestra e Centrosinistra, per via dello sbarramento. Al 16 per cento delle piccole liste si aggiungono nulle e bianche, per arrivare a circa il 20 per cento dei voti (e un altro 24 degli astenuti), un tesoretto sul quale le due grandi forze della Regione, Pdl e Pd, possono fare affidamento per allargare le Coalizioni.
Per quanto riguarda il Centrodestra, il Pdl è uscito rafforzato dalla prova elettorale e si aspetta di capire il valore aggiunto di una eventuale Lista Chiodi. Il Popolo delle Libertà dovrebbe poter contare sull’apparentamento con Fratelli d’Italia, la più forte delle piccole liste (3,55 per cento alle Politiche), e sul carisma mostrato dall’assesore Paolo Gatti durante la campagna elettorale, soprattutto nella sua Teramo.
L’intergruppo che si era formato in Regione sotto il nome di Intesa Popolare probabilmente non correrà alle Regionali, come pure resta da chiarire la posizione di "Rialzati Abruzzo", la lista di Carlo Masci che ridimensionata nelle aspettative dal risultato delle Politiche conserva ancora una forza di attrazione sull’elettorato. La tentazione per i "delusi" e gli scontenti è quella di avvicinarsi ai centristi ma nei prossimi mesi tutte le diplomazie saranno al lavoro.
Il Pd si lecca le ferite dopo la batosta alle elezioni e sui giornali di oggi si poteva leggere un editoriale di Giuseppe Di Pangrazio molto critico sulle ultime Primarie del partito, che "hanno trasmesso una rappresentazione propria del passato, non del nostro tempo, con volti e nomi consumati". Di Pangrazio chiede che ci sia maggiore rappresentanza per alcuni territori abruzzesi e che venga rivisto il "meccanismo eccessivamente rigido della partecipazione", colpevole, a suo dire, di aver allontanto molti elettori dal partito.
Il gruppo del Pd in Consiglio Regionale ha comunque approvato le Primarie per la Regione, "vere e aperte" secondo i consiglieri, e da estendere anche a livello comunale come a Pescara. A Sulmona però il meccanismo delle Primarie (già fatte) sembra essersi inceppato, dopo che il PSI ha mollato i montiani per correre con il Centrodestra alle Comunali, riaprendo quindi il discorso sulla candidatura a sindaco di Peppino Ranalli. A livello regionale, il Pd spera in un’alleanza più ampia che riesca ad attrarre anche i montiani e quel che resta di Udc e Fli. Lista Civica dovrebbe in ogni caso riuscire ad esprimere anche da sola una sua rappresentanza in Regione. A sinistra, infine, gli ex IdV dopo il flop di Ingroia potrebbero tentati di riavvicinarsi al Centrosinistra.