Gravina: Ciccio e Tore probabilmente erano vivi nella cisterna
26 Febbraio 2008
di redazione
“Abbiamo la
sensazione, benché debba essere confortata con i dati tecnici,
che abbiano subito un’orribile morte”. Lo ha dichiarato il
procuratore della Repubblica di Bari, Emilio Marzano.
Il procuratore lo ha detto uscendo
dal luogo in cui sono stati trovati i corpi senza vita di
Francesco e Salvatore Pappalardi.
Già da alcune ore giravano voci dagli ambienti investigativi in cui
si cominciava a delineare l’ipotesi che i due fratellini potessero aver
avuto una morte lenta, una morte atroce, peggiore di quella che sarebbe
toccata loro se fossero morti a causa della caduta nel pozzo.
Da alcuni
dati emergerebbe infatti che, per qualche tempo, i bambini possano
essere rimasti vivi nella cisterna. I corpi non sono in corrispondenza
dell’imboccatura del pozzo, che è larga poco meno di un metro per un
metro. Non sono quindi rimasti fermi dopo essere precipitati giù –
gettati o caduti – per i 22 metri del cunicolo che dal terrazzo porta
alla cisterna sotto l’edificio.
I corpi infatti sono entrambi da un
lato, a una distanza l’uno dall’altro di una quindicina di metri. Di
qui la ricerca – confermata dal questore – di possibili luoghi di
accesso alla cisterna diversi dall’imboccatura del cunicolo sul
terrazzo. I due corpi inoltre sarebbero stati trovati rannicchiati, in
posizione fetale.
“Mi sento di escludere
categoricamente la caduta accidentale dentro il pozzo dei due bambini”, ha detto il questore di Bari, Enzo Speranza.
Il luogo nel quale sono stati trovati i resti dei ragazzini
è una cisterna per l’acqua, oggi completamente asciutta, alla quale si
accedeva solo attraverso un cunicolo della larghezza di un metro per un
metro e della lunghezza di 20-25 metri: l’imboccatura del cunicolo è
sul terrazzo, nella parte più alta della casa. La cisterna vera e
propria, che serviva alla casa come rifornimento idrico con la raccolta
di acqua piovana, si trova a pochi metri sotto il livello stradale ed è
una vasca dalle dimensioni parecchio maggiori di quelle del cunicolo di
accesso.
La casa nella quale si trova la cisterna fa
parte di un gruppo di abitazioni abbandonate, in via Giovanni
Consolazione, a poca distanza dalla pineta comunale e dalla stazione
ferroviaria di Gravina in Puglia, nell’area retrostante il municipio.
Dista 400-500 metri da piazza Quattro Fontane, dove i due fratellini
furono avvistati per l’ultima volta, secondo la testimonianza di un
loro compagno di giochi: la distanza sarebbe percorribile a piedi in
una decina di minuti.