Grazie ai tagli di Vendola la Puglia è ultima per gli aiuti allo sport
27 Dicembre 2010
Nichi Vendola ha tagliato in maniera consistente i fondi destinati allo sport pugliese: 500mila euro – 12 centesimi a cittadino – sono una cifra irrisoria per una voce che, nel borsino annuale della Regione, dovrebbe costituire una fonte di investimento e di successo.
E invece, c’è poco da vantarsi dell’ultimo posto che la Puglia occupa nella classifica italiana per l’attenzione allo sport, con il sorpasso di Calabria, Basilicata e Campania. Anche l’assessore all’urbanistica del Comune di Bari, nonché presidente regionale del Coni, Elio Sannicandro, non ha risparmiato critiche al Governatore, accusandolo di “voler entrare nel guinness dei primati dello sport pugliese, ma in negativo” e lamentando la sua mancata risposta a un documento firmato nel settembre scorso da tutte le istituzioni sportive rappresentate dal Coni.
Nonostante i tentativi fatti, Vendola ha praticamente sempre evitato un confronto. Che il presidente della Regione non fosse interessato al mondo dello sport era chiaro da tempo. In sei anni, non ha mai presenziato ad alcuna manifestazione sportiva, dimenticandone forse il valore soprattutto come strumento di educazione e come fattore di aggregazione sociale.
Eppure, il Governatore dovrebbe sapere che in Puglia sono presenti ben 800mila praticanti e 9mila società – dati del Coni alla mano – che promuovono lo sport per tutti, senza alcuna discriminazione di età o di censo. I tagli, qualora fossero confermati, causerebbero la scomparsa di molte di queste società. Questo significherebbe privarsi anche di un’arma importante per il recupero di giovani disagiati, per i quali lo sport può essere un’alternativa fondamentale. Basterebbe pensare a quello che è forse il figlio più celebre del mondo sportivo pugliese, Antonio Cassano, che in più di un’occasione ha ribadito che senza il calcio ora probabilmente avrebbe più di qualche reato sulla sua fedina penale. Del resto, il talento barese è cresciuto nella Pro Inter, proprio una di quelle società che risentirebbero enormemente della nuova situazione economica.
Per tentare di far fronte alla questione, pare che il Coni stia orientando i suoi sforzi in direzione dell’apertura di un tavolo delle trattative con la Regione. Si starebbe infatti lavorando per concordare in sede di Commissione bilancio un incremento delle risorse, anche se per il momento i fondi stanziati restano a 500mila euro, il minimo storico nel finanziamento alle attività sportive. Eppure, la crescita culturale e sociale passa anche per lo sport. Vendola non dovrebbe dimenticarlo.