Grecia. Frattini: “L’Italia accetterà la soluzione Ue, no a decisioni bilaterali”

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Grecia. Frattini: “L’Italia accetterà la soluzione Ue, no a decisioni bilaterali”

22 Marzo 2010

L’Italia è pronta ad accettare una soluzione europea sulla vicenda greca mentre non accetterà decisioni bilaterali o di gruppi di paesi. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini, che a Bruxelles ha partecipato al Consiglio Affari Esteri e ha inoltre incontrato il presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso.

"Ho ribadito al presidente Barroso – ha detto Frattini – che noi accetteremo qualsiasi soluzione l’Europa adotti per dare credibilità e sostenibilità all’area dell’euro". Frattini ha invece sottolineato che "non possiamo pensare che un paese o un gruppo adottino una soluzione e che poi noi quella seguiamo, non possiamo seguire un’iniziativa bilaterale o di gruppi di paesi che decidano tra loro, e che poi quella diventi la linea Ue. Questa è la linea rossa per noi". Piuttosto, ha detto ancora Frattini, "la proposta della Commissione (Barroso propone un sistema di prestiti bilaterali coordinati a livello Ue, ndr) mi sembra una proposta seria, che noi appoggiamo".

Frattini a Bruxelles ha spiegato che tra le idee sul tappeto c’è quella, nel pensare alla ripartizione degli oneri per gli aiuto alla Grecia, di tener conto del "peso comparabile al peso che ciascuno stato membro ha nella Bce". Comunque, ha sottolineato ancora il titolare della Farnesina, "Barroso nel nostro colloquio di oggi non mi ha esplicitamente parlato di questi dettagli, anche perchè ci sono paesi che hanno ancora opposizione al meccanismo stesso".

Il capo della diplomazia italiana ha inoltre ribadito che "se il summit Ue (di giovedì e venerdì) sarà ostaggio di una lunga discussione, si darà un mesaggio di debolezza. Sarebbe grave se si dicesse che si è discusso (parlando della strategia 2020) di cosa fare tra 10 anni ma non si dice come rispondere a un problema immediato come quello greco". "Sarebbe sbagliato – ha insistito ancora – parlare di accordi bilaterali, ci vuole un sistema coordinato dalla Commissione Europea in cui ogni paese deve fare la sua parte. Un accordo bilaterale ci esporrebbe solo alle fluttuazione del mercato".