Grecia. Proseguono indagini su attentato di ieri in cui è morto un 15enne
29 Marzo 2010
di redazione
Continuano le indagini dell’ Antiterrorismo greco sul luogo dello scoppio della bomba che, nella tarda serata di ieri, ha ucciso ad Atene un giovane di origine afgana, ferendo la madre e la sorellina.
Secondo l’ultimo comunicato della polizia, i servizi dell’antiterrorismo stanno indagando su una telefonata anonima, fatta da una persona che parlava con accento straniero, alle 8,46 di mattino, alla stazione televisiva Alter, e nella quale si annunciava, di lì a pochi minuti, lo scoppio di una bomba davanti alla sede di "Evee". La polizia ha cercato, senza esito, la sede di qualche dipartimento al quale corrispondessero le iniziali riferite dall’autore della telefonata.
La bomba, peraltro, non è scoppiata nei tempi annunciati dalla telefonata, ma molte ore più tardi, davanti alla sede della Scuola per la Formazione dei Funzionari Pubblici. L’interrogativo al quale la polizia è chiamata ora a rispondere è se la bomba è in qualche modo collegata con la telefonata anonima, ma con un obiettivo sbagliato, e perchè non è stata fatta una seconda telefonata, visto che la bomba non è esplosa nel tempo preannunciato. In caso contrario si pensa che forse la bomba è stata messa pochi minuti prima della scoperta da parte della famiglia di immigrati e che gli autori non hanno avuto il tempo di fare un’ altra telefonata di avvertimento.