Grecia vs Russia, l’uscita dall’Europa non è più solo una minaccia
16 Giugno 2012
Il testacoda del girone A – ore 20.45 a Varsavia – pone di fronte due paesi molto distanti sotto ogni aspetto: geo-politico, economico e anche ‘pallonaro’. Sotto quello storico, invece, ecco a voi la bizzarra sfida ‘Dittatura dei Colonnelli’ contro ‘Socialismo reale in salsa sovietica’.
Sul piano calcistico, chi scrive è assolutamente convinto della forza, in termini assoluti, del team guidato da Dick Advocaat. Anzi, v’è di più: in un Europeo privo di nazionali schiacciasassi, perché mai non annoverare la Russia tra le possibili vincitrici della competizione? Una squadra in salute, quella russa, reduce dalla larga vittoria dell’esordio per 4 reti a 1 contro la Repubblica Ceca e dal pareggio per 1-1 contro la Polonia padrona di casa.
Queste due partite hanno già portato alla ribalta le doti di un giovanissimo dal futuro assicurato: Alan Dzagoev, ventiduenne trequartista del Cska di Mosca, autore dopo solo due partite di ben tre goal. Non solo Dzagoev, tuttavia. La Russia è una squadra solidissima, imperniata sul blocco dello Zenit San Pietroburgo di Luciano Spalletti. In altre parole, organizzazione e collettivo. Ma come ampiamente descritto nel precedente report sulla sfida del 12 Giugno, Polonia – Russia, a mancare alla nazionale di Advocaat è un vero centravanti capace di marcare il tabellino con regolarità e assicurare quel peso offensivo necessario.
Dall’altro lato, la Grecia: fanalino di coda del girone con un solo punto conquistato in due partite, grazie al pareggio d’esordio contro la Polonia, 1-1 nonostante lo svantaggio e l’uomo in meno dalla metà del primo tempo, e l’1-2 contro la non irresistibile Repubblica Ceca, a mostrare con tutta la sua evidenza la fragilità della nazionale del commissario tecnico Fernando Santos, nonché la pochezza dei relativi calciatori. Un’unica rilevante eccezione: Dimitris Salpingidis, trentunenne rapido attaccante del Paok di Salonicco, a sgusciare dappertutto contro i difensori polacchi nel secondo tempo della gara inaugurale di Euro 2012. Sull’attualità preferiremmo sorvolare, almeno nel caso greco. Una probabile ‘Grexit’ (il neologismo con cui si indica l’uscita della Grecia dall’euro) ha reso chiunque para-economista di grido e, almeno da parte nostra, vorremmo evitare di entrare a far parte di questo club.
La Russia, dal canto suo, ha da poco salutato la terza rielezione a presidente di Vladimir Putin, dopo l’intermezzo di Dmitrij Medvedev. Una Russia, da qualche mese a questa parte, in pieno fermento anti-putiniano. La più grande e partecipata manifestazione si è tenuta proprio questa settimana, martedì 12: settantamila persone a Mosca a chiedere le dimissioni dello Zar, lo scioglimento della Duma, una nuova legge elettorale e la riconvocazione delle elezioni presidenziali e legislative.
Proprio in chiave anti-piazza, infatti, la Duma ha recentemente approvato un pacchetto liberticida di sanzioni per chi parteciperà a manifestazioni ‘non autorizzate’ . Un insieme di norme ancora al vaglio di Putin, il quale ha comunque tenuto a ribadire “di non voler tollerare nulla che possa danneggiare il paese”.
Ma ritorniamo al mero ‘dio pallone’. Due i precedenti di rilievo. In Austria-Svizzera 2008, la Russia eliminò dalla competizione i greci campioni d’Europa in carica: a Salisburgo, il 14 Giugno del 2008 finì 1 rete a 0 per i russi, goal di Zyryanov al ’33 del primo tempo; anche in Portogallo, nel 2004, la Grecia venne sconfitta per 2-1 nel girone di qualificazione dai russi. Fu comunque una sconfitta senza alcuna ripercussione di rilievo: già qualificatasi ai quarti, di lì a pochi giorni la Grecia avrebbero alzato la coppa al cielo. Altri tempi, verrebbe da dire.
Infine, il consueto pronostico secco: Russia – Grecia 3-1