Grillo a Boldrini: “Studi la Costituzione”. Ma è Beppe che deve ripassarla
09 Giugno 2013
di Pino Scanzi
"Studi la Costituzione, cara Boldrini, e la legga attentamente prima di commentare le mie parole a uso suo e dei partiti. Il M5S vuole da sempre la centralità del Parlamento. Il resto sono balle". Beppe Grillo aveva definito il Parlamento una "tomba maleodorante". Il presidente della Camera, Laura Boldrini", l’aveva definita una dichiarazione "dannosa per il Paese". Ieri Grillo è tornato sul caso difendendosi dall’accusa di essere "scomposto e offensivo", spiegando che la sua missione è difendere il parlamentarismo. Giacché c’è, il Capocomico spende qualche altra parola buona per Boldrini, " ‘nominata’ alla Camera per grazia di Vendola, entrata in Parlamento grazie alla coalizione farlocca con il pdmenoelle, subito rinnegata (a parole) per occupare le poltrone dovute all’opposizione, eletta presidente della Camera a tavolino in una notte", ritratto non autorizzato della nomina di Boldrini e della superpoltrona strappata da un partito di minoranza com’è SeL. Ma lasciamo stare i complotti che piacciono tanto a Grillo e torniamo al busillis. "Boldrini ha un piccolo problema. Non legge le mie dichiarazioni o, cosa più grave, non è in grado di capirle", spiega Beppe per dire che era stato frainteso, il Parlamento è una "tomba maleodorante" perché prigioniero dei partiti: "Nel mio intervento ho denunciato che da vent’anni il Parlamento viene spogliato dei suoi poteri, sanciti dalla Costituzione, senza che nessun partito abbia da ridire. Un Parlamento di nominati dai partiti, non di votati dai cittadini, il cui potere di legiferare è stato di fatto trasferito al Governo con i decreti legge, un Parlamento neppure messo in grado di sfiduciare il Governo, come è stato per Berlusconi e Monti, e che prende ordini dai partiti. Questo è il Parlamento oggi. Negarlo è negare la realtà". L’abbiamo già detto altre volte: il problema di Grillo è il lessico da vernacoliere, ma sul parlamentarismo bloccato dai veti di partiti e partitini l’esame è giusto, ecco perché serve una riforma dello Stato che vada verso un nuovo bicameralismo, una velocizzazione dei meccanismi parlamentari, il rafforzamento dell’esecutivo, il presidenzialismo. Insomma, il processo costituente in corso. Grillo predica bene e razzola male: se hai capito i guasti del parlamentarismo poi non puoi dirti parlamentarista. A meno che non volerlo rifondare, il parlamento, con un partito solo. Forse dovrebbe essere Grillo a farsi una ripassata della Costituzione.