Grillo a Vespa: “non sono mica un politico che viene a farsi intervistare”
20 Maggio 2014
di redazione
Beppe Grillo va in tv, nel salotto di Bruno Vespa. Ammorbidisce i toni e si rivolge all’elettorato senza Internet che potrebbe fare la differenza alle Europee, almeno per M5S. Da un lato la tv tradizionale, dall’altro il web che ci rendiamo conto non basta. "Mica sono un politico che viene qui a farsi intervistare da te, io sto facendo un comizio", dice a un certo punto il capocomico per far capire come andrà la serata. Grillo torna in Rai dopo 21 anni e si regala un monologo ininterrotto, con sapide punzecchiature di Vespa, che prova con un po’ di buonsenso a smontare il rodomonte. Il copione di Grillo lo conosciamo: vince 5 Stelle, piazze più piene del 2013, vi aspetto a San Giovanni, chiuderemo l’Expo, fermeremo le grandi opere e l’odiata Tav e così via discorrendo. "La mia è una rabbia buona, mi voglio rivolgere anche a chi ha un pregiudizio, a chi pensa che sono come Hitler", dice Grillo corteggiando l’elettorato berlusconiano, macinando numeri e dati su fiscal compact e trattati europei da stracciare. Tutto all’insegna del "noi siamo onesti" e del "facciamo quello che diciamo". Poi il colpo di teatro: un mega assegno con l’importo dei soldi restituiti dai parlamentari grillini. Le coperture per realizzare ciò che ha in mente? Il salario minimo? Tagliare ogni euro ai partiti ai giornali, tagliare le spese militari e il gioco d’azzardo e risolveremo tutto. "Voglio un processo per politici, giornalisti e imprenditori che hanno sfasciato l’Italia", ripete Grillo che poi non sembra neanche stavolta così moderato. "Il 25 maggio è un voto politico: o noi o loro. Se ne andranno a casa e gli confischeremo i beni come ai mafiosi". Buonanotte.