Grillo attacca i giornalisti perché vuole far parlare di sé. Messaggio a M5S
26 Giugno 2013
di redazione
Scrive il Fatto Quotidiano che Grillo avrebbe scritto il post "Taci, il giornalista ti ascolta" soprattutto a uso interno, per lanciare un messaggio ai suoi, ai cittadini in Parlamento: state attenti a cosa dite ai giornalisti che sono una brutta razza. E se non state attenti ve la vedrete con me. Sarà, ma a noi sembra che la strategia del Capocomico sia sostanzialmente un’altra. Grillo ha scritto che i giornalisti "infestano" il parlamento, ha chiesto che vengano "disciplinati in appositi spazi", che dovranno fare la fila per avere uno straccio di intervista. Con l’occasione ha anche iniettato nel flusso mediatico un’altra buona dose di retorica parlamentaristica, e dopo aver detto che il parlamento è uno zombie adesso torna a difenderne la "sacralità profana", inquinata dai "gossippari" e killer dei giornali. Alcuni tra i 5 Stelle seguono il capo, spiegando che "Ignorate ciò che facciamo in Parlamento. Continuate a chiederci solo dei suoi post e invece noi siamo qui a parlarvi delle nostre proposte in favore delle Pmi. Siete voi che oscurate il nostro lavoro". Come se il lento svenarsi del movimento con i parlamentari che continuano a passare nel gruppo misto non fosse una notizia, ghiotta. Ma come dicevamo, il vero motivo per cui Grillo sta tornando ad attaccare la stampa è un altro. Un uomo di televisione come Grillo sa che per continuare a svolgere la sua funzione di Megafono elettorale, si è visto a Ragusa, deve far parlare di sé, e deve concentrare l’attenzione sul movimento. Il bello è che la stampa gli rende il servizio, abboccando quotidianamente.