Grillo caccia Salsi e Favia: “Non associno più i loro nomi al M5S”
12 Dicembre 2012
“Siamo in una guerra. Siamo con l’elmetto, così come siamo partiti. Chi è dentro il Movimento Cinque Stelle e non condivide questi significati e fa domande su domande e si pone problemi della democrazia del Movimento va fuori! Va fuori dal Movimento. Non lo obbliga nessuno. E andranno fuori”. Inequivocabile Beppe Grillo, ieri, dalle pagine del suo blog.
Un giorno dopo, oggi, la fatwa contro i due consiglieri – rispettivamente al comune di Bologna e in Emilia-Romagna, ndr – dissidenti, sempre dalle colonne del suo blog: "A Federica Salsi e Giovanni Favia è ritirato l’utilizzo del logo del Movimento 5 Stelle. Li prego di astenersi per il futuro a qualificare la loro azione politica con riferimento al M5S o alla mia figura. Gli auguro di continuare la loro brillante attività di consiglieri”. Insomma, il conflitto interno non è ammesso. Men che meno un processo politico in grado di creare elementari standard di democratizzazione all’interno del Movimento medesimo.
Le reazioni dei due ‘epurati’ non si sono fatte attendere: “Il dissenso non è concepito all’interno del Movimento”, ha affermato Federica Salsi ad Affaritaliani.it. Dal consigliere, poi, un’ulteriore stoccata: “Paradossalmente i partiti, con tutti i disastri che hanno arrecato a questo Paese, sono più controllabili dai cittadini di quanto lo siano Grillo e Casaleggio", le sue parole.
Anche Giovanni Favia, dal suo profilo Facebook, ha voluto testimoniare il suo sdegno nei confronti della decisione del conducator genovese: “Ci siamo messi in marcia in migliaia, in questi anni, per cambiare il paese. Rinnovare la sua cultura politica, marcita in decenni di scempio della cosa pubblica". E ancora, non pago: "Armati di tanto coraggio e buona volontà, abbiamo messo al centro etica e spirito di servizio, ottenendo nelle istituzioni risultati incredibili. Gli interessi privati, i personalismi, la verticalità organizzativa, la fede messianica in un leader, non sono mai state nel nostro DNA, non sono ma state i nostri semi. Accettare una deriva di questo tipo significherebbe arrendersi. E noi invece non ci arrendiamo mai".
”Siamo all’inizio del crollo”, il commento di Valentino Tavolazzi, primo attivista del Movimento Cinque Stelle a essere epurato dalle purghe grilline. Una frasa iniziata “il 5 marzo 2012”, ha tenuto a ribadire Tavolazzi, ricordando la data della sua, di scomunica.
Che brutta fine, caro Beppe. Ti preferivamo di gran lunga ai tempi di Fantastico. Quando eri tu, a tuonare. E, soprattutto, quando eri tu a essere epurato. Ricordi?