
Grillo e la Digos, una fotografia

22 Aprile 2013
"Primi insidias icere", per primi scopriamo le insidie, è da sempre il motto della Digos, ex Ucigos, ex servizi politici, quegli agenti delle questure italiane incaricati di monitorare la fauna del movimentismo e militantismo politico in Italia, in cerca di possibili eversori dell’ordine costituito e più pericolosi terroristi, compresi quelli informatici.
Il rapporto della Digos con Beppe Grillo per ora è ambivalente. 5 Stelle si propone come un movimento pacifico anche quando inneggia al Colpetto di Stato, e Grillo in Sicilia disse che i Digos stanno dalla sua parte perché hanno capito che il popolo ha ragione quando si ribella contro la casta. Ma la passeggiata surrealista a Piazza Santi Apostoli a Roma piuttosto che la fuga dei deputati a Fregene, insomma lo spontaneismo con cui si radunano improvvisamente i 5 Stelle, è una forma di "distrattenzione" figlia della mobilitazione virtuale che preoccupa e non poco la Digos.
Non si tratta tanto degli spezzoni paraeversivi di estrema destra ed estrema sinistra, dai CARC a Forza Nuova che il movimento pentastellato sembra attrarre col suo complottismo (fecero scandalo le dichiarazioni di Riccardo Pacifici su ebrei e Israele), quanto delle minacce arrivate dalla mafia, le lettere anonime su "froci e comici" indirizzate ai pm siciliani dove si parlava di "botti" e bombe.
Non è solo un problema di ordine pubblico, Grillo ha detto di aver lasciato Santi Apostoli dopo che nella calca un signore era caduto dalla bici e i Digos a quel punto gli avevano fatto capire (a Beppe) che era meglio soprassedere. E nemmeno di goblin e troll informatici. Se mai si tratta di teste calde alla No-Tav e professionisti della Piazza sempre pronti a bruciarla, da un lato, e, ancora peggio, gli accoliti di Matteo Messina Denaro dall’altra. Le minacce arrivate dai mafiosi parlavano proprio di questi giorni, della elezione del presidente della Repubblica, per dare un segnale.
Gestire i grillini comporterà quindi uno sforzo di ogni sezione dei vari uffici Digos delle città italiane. L’attività visibile e operativa, cioè i rapporti da tenere e le negoziazioni con il partito e i militanti quando sono in Piazza (quella reale e quella informatica), e attività investigativa, sia a tutela della sicurezza di Grillo e dei suoi, ma anche per capire se al movimento si affiancano obliquamente lupi solitari oppure organizzazioni antidemocratiche.