Grillo: “Governo con pistola alla testa”. E viene in mente un altro proiettile
25 Maggio 2013
di Pino Scanzi
"Il governo ha una pistola alla tempia". Non bisogna strumentalizzare Grillo, ok. Non è giusto trasformare le sue parole in peggio di quello che sono. Ma sentitelo: "Sulla pallottola sono incise tre lettere I-M-U. Una tassa non soppressa, ma solo posticipata. Una cartuccia da sparare da parte di Berlusconi quando l’Imu dovrà essere eliminata alla fine dell’estate", dice il comico genovese riaprendo il fronte delle polemiche sulla tassa destinata secondo lui a far cadere il governo. E ancora attacchi a Letta, "il nipote di suo zio", "capitan Findus", "merluzzo scongelato", chi più ne ha ne metta. "Il grilletto della pistola si chiama evasione fiscale, per cui è stato condannato in appello Berlusconi, il Vero presidente del Consiglio", alza il tiro il portavoce dei 5 Stelle e cita Cormac McCharthy, "La Strada", per raccontare in una immagine l’Italia che rischia il salto indietro di 50 anni, come ha detto il presidente di Confindustria, Squinzi. "Qualcuno alzerà il cane della pistola. Si sentirà un clic. Uno sparo", insiste Grillo evocando la caduta dell’esecutivo. Non bisogna strumentalizzare Grillo, ok. Non bisogna prendersela troppo per lo stile belluino del suo blog e fa piacere che nel pantheon culturale della Casaleggio Associati sia entrato anche un grande romanziere americano. Ma quella metafora, quella pistola, quel grilletto che spara, hanno qualcosa di morboso che ci ricorda, in modo spettrale, un altro sparo, un’altra pistola, un’altra mano che si leva contro i Carabinieri, il Palazzo, il potere. Luigi Preiti, da qualche parte, in una cella, ascolta.