Grillo insiste su Primo Levi: “c’è una Shoah dietro l’angolo”
14 Aprile 2014
di Pino Scanzi
Beppe Grillo prima usa una foto di Auschwitz e il celebre "Se questo è uomo" di Primo Levi per spalare sapete cosa sul presidente Napolitano e il premier Renzi, accusati di essere la nuova P2. Poi davanti alle reazioni della comunità ebraica, che denuncia il "solleticare bassi istinti antisemiti", ma sopratutto sfruttando la mediatizzazione che circonda ogni suo gesto comico o tragico che sia, Grillo spiega dal palco dello spettacolo a pagamento "Te la do io l’Europa", in una confusione ormai inestricabile tra realtà, politica e spettacolo: "Primo Levi scrive un libro straordinario, prendo una sua poesia per onorare uno scrittore come lui, uno che dice di non abbassare mai la testa e cosa succede? Si prendono questa roba per depistare l’attenzione dal contenuto". Viene da chiedersi che contenuti? L’Italia come un lager? I politici come i kapò? La P2 tra Colle e Palazzo Chigi? Allucinogeni a gogò. Poi un altro scivolone, che conferma i sospetti e le denunce della comunità ebraica: "Io lo riprendo (Levi, ndr) perché l’insegnamento è che non bisogna mai abbassare la guardia perché c’è una Shoah dietro l’angolo". Ecco che casca l’asino: caro Beppe, la Shoah è una sola. E forse al tuo pubblico avresti dovuto ricordare meglio com’è andata, al di là delle storielle che vai raccontando e raccattando sull’Italia.