Grillo, né Pd né Pdl. Una garanzia per Letta
05 Agosto 2013
di Pino Scanzi
"Pdl e pdmenoelle pari sono", scrive sul blog Beppe Grillo, "Non c’è alcuna possibilità per me di allearmi né con uno, né con l’altro, né di votargli la fiducia". Per il Capocomico, i due grandi partiti italiani "hanno la stessa identica responsabilità verso lo sfascio economico, sociale e morale del nostro Paese". E a chi aveva sperato o ancora credeva in un possibile accordo tra M5S e Pd, Grillo fa sapere che sogna ad occhi aperti, "Qualche pennivendolo si aggira nei bar della Sardegna, in alcuni dove non sono neppure mai stato, per attribuirmi aperture al pdmenoelle. Siamo arrivati al giornalismo da bar. Le pressioni per un’alleanza del M5S con il pdmenoelle con articoli inventati di sana pianta durano dal giorno dopo le elezioni politiche. Vi prego di smetterla. Mai con il pdl, mai con il pdmenoelle". Insomma, se c’è una qualità che non manca a Grillo è la coerenza, almeno fino adesso, lo sanno bene gli espulsi del Movimento. Per lui fare politica in splendida solitudine vuol dire, idealisticamente, sognare una vittoria in solitaria dei 5 Stelle, o più realisticamente, arroccarsi in Parlamento pur di non sporcarsi le mani con altri partiti che, lo ricordiamo, sono democraticamente eletti quanto il suo. In un certo senso, è proprio Grillo la migliore garanzia della tenuta dell’esecutivo Letta. Speriamo che anche in quella parte del Pd tentata da uno strappo, ci sia qualcuno che ascolta o legge il blog del comico genovese e che non abbia dimenticato cosa accadde dopo le elezioni di febbraio. Ma qualcosa ci dice che la tentazione di farsi sbattere la porta in faccia dai 5 Stelle, nel Pd c’è ancora.