Grillo: “Noi o le barricate”. Ma l’Italia guarda altrove
14 Maggio 2013
di redazione
Corato è un paesone a nord di Bari e Beppe Grillo anche qui ha riempito la piazza dicendo che "Io spero in una nostra affermazione totale perchè se non ci affermiamo noi ci saranno le barricate, si dovranno assumere loro la responsabilità".
Soffiare sul fuoco è uno degli esercizi antipolitici che riesce meglio al magnifico Capataz Fidanza e se è vero che la rabbia, le rivendicazioni, la piazza, vanno canalizzate non è che – da Brescia ad altre latitudini – M5s ci stia riuscendo particolarmente bene. Non siamo ancora alle primavere arabe e speriamo di non tornare alle P38 ma oggi gli arrabbiati, quelli veri, probabilmente non stanno più a sentire neppure Grillo.
Si tratta comunque di minoranze, e su Brescia Grillo ha detto: "ho visto le piazze e le facce delle persone e mi sono spaventato perchè ho visto due generazioni che non si capivano, i vecchi a cui sembrava normale Berlusconi e i giovani che protestavano. L’Italia è divisa tra chi non ha più niente e chi galleggia". Bene. Sappiamo che l’Italia, da un punto di vista demografico, non è più un Paese di giovani.
Le famiglie italiane in media hanno 1,5 figli mentre aumenta il numero di giovani vecchi, grey generation e anziani-anziani, che certo non vanno ad animare i gazebo coratini dei 5 Stelle. Questa maggioranza silenziosa in Italia è molto più numerosa delle varie frange giovanili e protestatarie.
L’Italia resta un Paese conservatore, come hanno dimostrato le ultime elezioni nonostante i milioni di voti persi dal Centrodestra, che oggi in ogni caso secondo i sondaggi è tornato ad essere primo partito. E questo a Grillo proprio non va giù.