Doveva essere la settimana del grande annuncio di Beppe Grillo. I giorni in cui Grillo avrebbe dovuto annunciare l’alleanza organica con il Partito Democratico di Nicola Zingaretti per le elezioni regionali. Doveva essere, insomma, la fase della resa dei grillini al tanto vituperato “sistema”. Invece è arrivata una lettera destinata al sindaco di Roma Virginia Raggi. Un testo che – se letto tra le righe – può dire esattamente quello che i retroscenisti si attendevano. Grillo, da show-man qual è – sa nascondere la sabbia sotto al tappeto: “A Virgì, pijia na valigia, tu fijio, tu marito, famme un fischio, che se n’annamo via da sta gente de fogna. Lassa perde”. Il fondatore del MoVimento, alla fine del post, ringrazia Franco Ferrari per il “sonetto”.
Il significato letterale è questo: siccome Roma non ti apprezza nonostante quello che stai facendo, conviene che fai le valigie e lasci stare. Il consiglio inoltrato a Virginia Raggi è questo. Il significato politico della missiva invece è un altro. Lasciamo stare le offese ai romani: non è la prima volta che Beppe Grillo si esprime in maniera colorita sul Centro-sud. A riflettere, al limite, dovrebbe essere l’elettorato. Il tema è un altro: il MoVimento 5 Stelle ha rinunciato ad aprire la scatoletta di tonno, cedendo prima alla Lega e poi al Pd. Tutto, insomma, pur di non andare a votare. Ma le amministrative – anche quelle romane, che non sono dietro l’angolo ma per le quali si inizia a trattare – saranno il momento della verità.
Il MoVimento 5 Stelle, se vuole fare un piacere al Partito Democratico, deve scansarsi dove può scansarsi ed allearsi dove altrimenti non ci sarebbe partita. Candidare un rapper in Campania, per esempio, sarebbe una buona mossa per non dar fastidio a De Luca, mentre un’alleanza organica in Puglia e in Liguria consentirebbe alla coalizione giallorossa di poter essere competitiva o quantomeno di provarci, contro un centrodestra che è dato vincente. Letta così – la lettera alla Raggi – suona come una ritirata. Il Partito Democratico sta ragionando sul candidato sindaco della capitale, ma se il MoVimento 5 Stelle non dovesse farsi da parte, a Roma il centrodestra potrebbe addirittura affermarsi (e scriviamo “addirittura” perché la situazione dell’opposizione romana non sembra delle migliori).
Grillo ed il MoVimento 5 Stelle, però, hanno un problema: Virginia Raggi non pare disposta a mettere in discussione la sua ricandidatura. Pare che Virginia sia intenzionata persino a comporre delle liste civiche, magari con l’aiuto di Alessandro Di Battista, pur di dire la sua. Quella di Beppe Grillo – incredibilmente diventato un convinto e persistente filo-governativo – è più che altro una preghiera indirizzata al sindaco simbolo della prima fase pentastellata. Alla “gente de fogna” bisogna offrire un quadro partitico che non scomodi troppo il Nazareno. Questa, a nostro parere, è la vera ratio della richiesta di Beppe a Virginia.
I prossimi mesi, molto banalmente, ci diranno se abbiamo ragione.