Grillo, Renzi e Prodi. Le sconfitte non insegnano niente

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Grillo, Renzi e Prodi. Le sconfitte non insegnano niente

08 Agosto 2013

Dopo il discorso di ieri di Matteo Renzi, che aveva detto di Beppe Grillo, "è lo sponsor delle larghe intese", il comico genovese alza il tiro e accusa il sindaco di Firenze per com’è andata l’elezione del Presidente della Repubblica.  "I 101 tiratori del pdmenoelle che hanno affossato Prodi sono tra i principali artefici della situazione attuale del Paese. Può il giovane ebetino di Firenze Matteo Renzie  dimostrare che i suoi 55 parlamentari non hanno contribuito, dietro suo ordine, all’impallinamento di Prodi e quindi alla nascita del governo guidato di fatto dal suo amico Berlusconi o conferma questa vox populi?". Sfotto e insulti, calembour Fonzie/Renzie, la solita passionaccia per i complotti.  "Sono sicuro che Renzie con uno scatto d’orgoglio da statista, uno come quello che lo portò ad Arcore dal futuro pregiudicato o come quello che lo fiondò alla tavola di Briatore, dimostrerà inequivocabilmente la sua estraneità". Lasciamo che a rispondere sia Renzi, ma purtroppo per M5S, caro Beppe, quella sconfitta, l’inutile canea dei Ro-do-tà-tà-tà sotto i palazzi del potere romano, brucia ancora, forte forte.