Grillo scopre il “senso della misura”, Napolitano “inquietante”

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Grillo scopre il “senso della misura”, Napolitano “inquietante”

13 Dicembre 2013

Beppe Grillo torna a polemizzare con il presidente Napolitano dal suo blog e, udite udite, scopre il "senso della misura". "Il precipitare della grave questione costituita dai comportamenti sempre più abnormi e inquietanti del presidente della Repubblica non è che l’ultimo anello della spirale involutiva che sta stringendo il paese", scrive il capocomico dei 5 Stelle. "I fenomeni di crisi che già investono l’economia, con i connessi rischi di crescente tensione sociale, il complessivo degrado del ‘sistema Italia’ alla vigilia di impegnativi sviluppi sulla via dell’integrazione europea, richiederebbero un quadro istituzionale e politico profondamente rinnovato, capace di garantire, attraverso una limpida dialettica democratica, scelte chiare e azioni efficaci". Per una volta, a quanto pare, niente slogan, calambour, giochini di parole, ma il tentativo di fare un ragionamento serio.

"Ne siamo invece drammaticamente (dannatamente?) lontani," prosegue Grillo, "anche e soprattutto per la sordità mostrata negli anni e nei mesi scorsi dai maggiori partiti di governo di fronte all’esigenza di riformare il sistema e di contenere così l’onda delle reazioni di insofferenza e di rigetto che andava montando nell’opinione pubblica. Confusione ed esasperazione politica, marasma istituzionale, vuoto di governo congiurano nel rendere assillanti gli interrogativi sul futuro prossimo della democrazia e della società italiana". L’impostazione di Grillo resta comunque la stessa, fine delle larghe intese più coese e ritorno al voto,  anche se "non basta certo l’intento rassicurante del Pd, l’impegno del suo nuovo segretario a continuare nella collaborazione con il governo senza che neppure si dica per fare che cosa, in risposta a un così allarmante malessere, a un così inquietante groviglio di problemi.

Saremo giudicati tutti sulla base della nostra capacità di concorrere al superamento di quella spirale involutiva che si sta ora stringendo attorno alla questione del presidente della Repubblica". Il bersaglio grosso, quindi, rimane come al solito Napolitano. Poi leggiamo: "Occorrerebbe in questo momento cruciale senso della misura da parte di tutti, per ristabilire un minimo di ordine nei rapporti istituzionali e politici, per porre sui binari giusti il contenzioso che si è venuto accumulando, per dare all’opinione pubblica il senso di un chiarimento e di un rinnovamento possibili alla vigilia di una cruciale prova elettorale. Si è totalmente smarrito il senso della misura al Quirinale. Non c’è stata misura nelle scelte del Partito democratico, da quando decise di schierarsi sconsideratamente come ‘partito del presidente’ e ora che ha ripreso a farlo nel modo più clamoroso. Oggi va sollevata una questione di incompatibilità tra l’aggressivo ruolo politico di parte assunto dal presidente e la funzione attribuita dalla costituzione al presidente della Repubblica, tra un esercizio esorbitante dei poteri presidenziali e la permanenza in quella carica".

Senso della misura, insomma. I grillini che si incatenano ai banchi del Governo, il filibustering continuo, le aperture di piazza ai Forconi, le liste di proscrizione dei giornalisti scomodi sul blog, Capitan Findus e il vocabolario dell’antipolitica. Certo che ora Grillo venga a impartire lezioni sul "senso della misura" stupisce e fa ridere contemporanemanete. Ma tant’è.