Habemus assessori, Raggi sceglie Mazzillo al Bilancio e Colomban alle partecipate

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Habemus assessori, Raggi sceglie Mazzillo al Bilancio e Colomban alle partecipate

01 Ottobre 2016

Andrea Mazzillo e Massimo Colomban sono i due nuovi assessori della Giunta 5 Stelle di Virginia Raggi a Roma, rispettivamente assessore al bilancio e alle aziende partecipate. Mazzillo e Colomban raccolgono l’eredità di Marcello Minenna, che si era dimesso il primo settembre scorso. Andrea Mazzillo, quarantenne, commercialista, ha curato la campagna elettorale di M5S nella capitale e il programma economico della Raggi, “è uno di noi”, ha spiegato il sindaco. Massimo Colomban, 67 anni, trevigiano, è un imprenditore vicino alla famiglia Casaleggio.

Lo sdoppiamento dell’assessorato al bilancio e le nomine di Mazzillo e Colomban sembrano essere un compromesso tra l’anima romana e movimentista di M5S e quella nordista e tecnocratica. Mazzillo, ricercatore all’Università di Tor Vergata, esperto di finanza locale, è un dipendente in aspettativa di Equitalia. Fino adesso lo si conosceva per le polemiche tra gli attivisti sui compensi legati al suo incarico di capo della staff della Raggi. Critiche che col tempo si sono estese al suo passato in politica, Mazzillo è stato candidato nella “Lista civica per Veltroni” a Ostia, senza essere eletto, poi si candidò alle primarie per la segreteria regionale del Pd a sostegno di Nicola Zingaretti. Il padre, Luigi Mazzillo, è un magistrato, presidente di sezione della Corte dei Conti e già presidente del Secit (il servizio ispettivo del Fisco).

Colomban, figlio di un artigiano, lavora da quando aveva 14 anni, ha un passato da operaio che si trasforma in fondatore di una multinazionale leader nelle architetture monumentali. Con altri imprenditori come Arturo Artom, Colomban ha fondato la Confapri, una rete di imprese che si è avvicinata a M5S e in particolare a Gianroberto Casaleggio. Anche attorno a lui non sono mancate le polemiche, l’accusa di conflitto d’interesse perché alcune aziende avrebbero ricevuto parte del fondo per le Pmi costituito con i tagli agli stipendi dei parlamentari. Ora Colomban dovrà mettere ordine nelle decine di aziende partecipate dal Comune, molte delle quali a rischio chiusura.

“Sono da sempre un indipendentista veneto, sogno uno Stato Federale tipo Svizzera”, ha detto alla Zanzara su Radio 24. Colomban ha aggiunto di non sapere “quante sono le metro a Roma” e “di non conoscere il bus 64”, che collega la stazione Termini a San  Pietro nota tristemente per i borseggi; poi la rettifica, “penso ed ho detto che gli stati federali come la Svizzera, l’Australia, gli Stati Uniti o la Germania hanno dimostrato di funzionare con più efficienza rispetto agli stati centralizzati”. “Per quanto si riferisce alle linee della metro o alle fermate la trovo demagogica, prenderò servizio dalla prossima settimana e vedrà che approfondirò, ma spero, efficenterò le problematiche segnalate”.