Hacker della Cina attaccano portaerei Reagan. Contrordine, non erano i russi!
21 Ottobre 2016
Pare che il problema fossero gli hacker russi che interferivano con la campagna elettorale americana ma a quando pare chi attacca gli Usa è la Cina. Secondo notizie diffuse dal Financial Times, che cità una società specializzata del settore, ci sarebbe stato un attacco hacker alla portaerei americana Ronald Reagan per carpire informazioni sulle manovre militari Usa.
Il Financial Times, appunto, cita una società di sicurezza informatica americana, la FireEye. Gli hacker cinesi avrebbero attaccato i funzionari di governo che si trovavano sulla portaerei, inondandoli di mail infette, l’11 luglio scorso, il giorno prima della controversa sentenza del tribunale dell’Aia sul Mar Cinese Meridionale. La portaerei in quei giorni era di pattuglia nella zona contesa. Il sistema, scrive il Financial Times, può essere utilizzato per copiare informazioni da un computer infetto o scaricare altri virus.
Gli attacchi hacker della Cina alla portaerei americana riaprono la questione della cybersicurezza, che è stato uno dei temi dominanti del secondo dibattito presidenziale fra Trump e Clinton, con la seconda che accusava il primo di non aver condannato le presunte interferenze dell'”amico Putin” nella campagna elettorale Usa. In realtà , all’inizio di ottobre, il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, Donald Trump, ha promesso di istituire un ‘Cyber review team’ per rafforzare la sicurezza informatica delle agenzie federali.
Esperti di cyber security del mondo militare, civile e privato incaricati di controllare sistematicamente la sicurezza delle agenzie federali, indagare su sospetti hacker e prevenire le violazioni. “Con le moderne tecnologie, ciò è possibile – ha detto Trump – ma non le stiamo sfruttando a dovere e, francamente, le nostre tecnologie non sono nemmeno aggiornate”. Hacker della Cina sono sospettati anche di essere riusciti a penetrare nel sistema dell’Office of personnel management (Opm) Usa e a rubare i dati e le informazioni di milioni di vecchi e attuali dipendenti federali. Dopo il furto, l’agenzia è stata criticata anche per l’obsolescenza della tecnologia.
Trump ha garantito che con lui alla Casa Bianca gli Stati Uniti manterranno il ruolo di leader sia nel campo della ‘cyber offense’ sia della ‘cyber defense’, affermando inoltre che il Paese dovrà comunque aumentare la propria capacità offensiva. “Questa è la guerra del futuro – ha detto Trump – e il dominio degli Stati Uniti non dovrebbe essere messo in discussione, mentre oggi, invece, lo è”.