Halloween, la festa celtica che fa trepidare l’America (e l’Italia)

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Halloween, la festa celtica che fa trepidare l’America (e l’Italia)

01 Novembre 2009

Per i giovani è un’occasione per andare in discoteca, per i bambini una ragione in più per passare di casa in casa chiedendo “Dolcetto o Scherzetto?”, ma in realtà la notte di Halloween, conosciuta anche come "la notte delle streghe", ha origini pagane molto remote che risalgono fino alla civiltà Celtica. In America Halloween è seconda soltanto al Natale, e negli ultimi decenni la sua ricorrenza si è diffusa anche in Europa, Italia compresa.

Gli antichi Celti che abitavano in Gran Bretagna, Irlanda e Francia festeggiavano l’inizio del nuovo anno, il così detto All Hallows’Eve, la notte del 31 ottobre. Intorno alla metà del XIX secolo, molti irlandesi lasciarono la propria terra per gli Stati Uniti, a causa della grave carestia che aveva colpito il Paese, esportando così tradizioni e ricorrenze, All Hallows Day compreso. Questa ricorrenza si diffuse velocemente fra il popolo americano, fino a diventare quasi una festa nazionale.

Il simbolo di Halloween per eccellenza è una zucca in cui viene intagliato un volto minaccioso, illuminato da una candela posta al suo interno. Diverse leggende si nascondono dietro questa raffigurazione. Secondo alcuni, quest’usanza nasce dall’idea che le anime dei defunti, nella notte di Ognissanti, vaghino per la terra, cercando in ogni modo di portare con sé i vivi. Quindi, l’unica soluzione è quella di dotarsi di un volto orripilante per farli scappare.

Secondo altri, il simbolo della zucca è frutto del folklore irlandese e trae origine dalla leggenda di un tale Stingy Jack, un omaccione col vizio dell’alcool, che non perdeva occasione per comportarsi in modo malvagio e più di una volta aveva persino fatto qualche scherzo al Diavolo. Quando morì, il povero Jack divenne un fantasma costretto a vagare con una lanterna all’interno proprio di una zucca, la così detta “Jack o’lantern”.

Oggi Halloween non è più una festa soltanto americana, negli ultimi anni si è infatti diffusa in Messico e in Europa, ma anche in Giappone e in Australia. Sia i bambini che gli adulti sono pronti a travestirsi e i costumi più gettonati restano sempre mostri, fantasmi e diavolesse. Le case sono decorate con zucche e candele che si ispirano al tema dell’horror, mentre i giardini cominciano a popolarsi di spaventapasseri, streghe e, mania tutta americana degli ultimi anni, di lapidi e scheletri. Negli Stati Uniti la ricorrenza di Halloween rincorre il Natale: ogni anno negli Usa vengono spesi oltre 3,3 miliardi di dollari per i festeggiamenti.

La voglia di divertirsi e mascherarsi, ormai da un decennio, è arrivata anche da noi. Secondo i dati del Telefono blu, oltre otto milioni di bambini e adolescenti, e almeno due milioni di adulti hanno atteso con impazienza la notte di Halloween. Se la vendita di zucche, oggetto di culto per eccellenza, ha subito una flessione, come riporta la Cia – Confederazione italiana agricoltori –, il nuovo trend che si è diffuso da poco sono le visite ai castelli infestati. L’ultima moda è infatti quella di andare letteralmente “a caccia” di fantasmi in alberghi e castelli spettrali, dove le apparizioni sono all’ordine del giorno e gli appassionati sperano di imbattersi in fantasmi e spiriti di ogni tipo.

Chi non avesse un’indole così coraggiosa, non disperi, perché la novità di quest’anno farà felici i più sognatori (e pigri) che preferiscono restare in poltrona. Come spiegava qualche giorno fa l’ “Herald Tribune”, in America sono stati pubblicati da poco tre libri che descrivono l’incanto della notte di Halloween, persa fra stelle e streghe volanti.

Il primo volume, “And Then Comes Halloween”, di Tom Brenner, illustra come una qualunque famiglia americana si prepara alla cena su una tavolata imbandita di candele e jack-o’-lantern. L’incanto, in senso più letterale, è percepibile sopra tutto in “Spells” dove immagini di barche a vela, cappelli che volano e castelli principeschi si alternano a frasi magiche come “SlimyKazoot”, o “Bim bun barebum”. Mentre in “Only a Witch Can Fly”, della scrittrice Alison McGhee, una bimba sogna di volare con la sua scopa nella notte di Halloween, insieme a un gufo, a un gatto nero e al suo fratellino. Una valida alternativa al classico film dell’orrore.