
Hamas bombarda Israele, l’Asse del Male contro l’Occidente

07 Ottobre 2023
Oltre 600 israeliani morti e 1.100 feriti nell’attacco senza precedenti lanciato da Hamas contro lo Stato di Israele la mattina di sabato 7 ottobre. 232 palestinesi morti e 1.697 feriti secondo il ministero della Sanità nella Striscia di Gaza, guidato da Hamas, dopo la reazione israeliana. Sono numeri terribili. Sotto la copertura di migliaia di razzi, decine di militanti di Hamas hanno fatto irruzione in più di 20 città e centri abitati israeliani, spingendosi fino a 25 chilometri da Gaza, uccidendo e sequestrando ebrei in un attacco a sorpresa, durante un’importante festività ebraica.
Israele attonito ha dichiarato di essere in guerra con Hamas e ha lanciato attacchi aerei a Gaza, promettendo di infliggere un “prezzo senza precedenti” al terrorismo islamico. Gli scontri a fuoco sono continuati anche dopo il tramonto e i terroristi di Hamas hanno preso in ostaggio un numero imprecisato di israeliani. Il conflitto ora rischia di degenerare in una fase ancora più letale con attacchi e ritorsioni. Il governo di Gerusalemme ha intensificato gli attacchi aerei su Gaza, radendo al suolo diversi edifici residenziali con esplosioni gigantesche.
La torre di 14 piani che ospitava decine di appartamenti e uffici di Hamas nel centro di Gaza City è stata distrutta. Hamas ha quindi ripreso a sparare anche contro Tel Aviv e un sobborgo vicino, dove si contano altri feriti gravi. La mattina di sabato, i miliziani hanno usato esplosivi per sfondare la recinzione di confine che racchiude il territorio di Gaza, poi hanno attraversato con motociclette, pick-up, parapendio e barche veloci il confine, lasciandosi dietro i cadaveri degli israeliani morti. “Siamo in guerra”, ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un discorso televisivo, dichiarando una mobilitazione di massa dell’esercito.
“Non una ‘operazione’, non un ‘round’, ma in guerra”. “Il nemico pagherà un prezzo senza precedenti”, ha aggiunto, promettendo che Israele “risponderà al fuoco con un’ampiezza che il nemico non ha mai conosciuto”. Hamas ha rivendicato l’attacco come risposta al blocco di Gaza che dura da 16 anni, alle incursioni israeliane nelle città della Cisgiordania, alla questione del Monte del Tempio, alla crescita degli insediamenti. Secondo Hamas, la “Operazione Al-Aqsa Storm” è solo all’inizio. I terroristi hanno invitato i palestinesi da Gerusalemme est al nord di Israele a unirsi alla lotta.
Cinquanta anni dopo Israele rivive al contrario la offensiva dello Yom Kippur, il giorno più sacro del calendario ebraico, quando lo Stato ebraico decise di reagire contro i suoi nemici. Alla domanda dei giornalisti su come Hamas sia riuscito a cogliere di sorpresa l’esercito, il tenente colonnello Richard Hecht, portavoce dell’esercito israeliano, ha risposto: “È una bella domanda”.
Non è chiaro quanti siano gli ostaggi israeliani rapiti. I video diffusi da Hamas mostrano almeno tre israeliani catturati vivi, mentre le foto dell’AP mostrano tre civili portati a Gaza, tra cui due donne. Secondo portavoce dell’ala militare di Hamas, il gruppo tiene prigionieri decine di soldati israeliani in “luoghi sicuri” e tunnel nella Striscia di Gaza. Questo aprirà complicati negoziati per uno scambio con Israele, che detiene migliaia di palestinesi nelle sue prigioni.
In un discorso televisivo, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha avvertito che Hamas ha commesso “un grave errore” e ha promesso che “lo Stato di Israele vincerà questa guerra”. Le forze armate israeliane hanno spostato quattro divisioni di truppe e carri armati al confine con Gaza, aggiungendosi ai 31 battaglioni già presenti nell’area. La domanda principale è se Israele lancerà un assalto di terra a Gaza, un’enclave densamente popolata di oltre 2 milioni di persone, una mossa che in passato ha portato a un aumento delle vittime. “Siamo pronti a tutte le opzioni, compresa la guerra totale”, ha dichiarato ad Al-Jazeera TV il vice capo dell’ufficio politico di Hamas. “Siamo pronti a fare tutto ciò che è necessario per la dignità e la libertà del nostro popolo”.
Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha condannato “questo spaventoso assalto contro Israele da parte dei terroristi di Hamas da Gaza”. Ha parlato con Netanyahu e ha detto che Israele “ha il diritto di difendere se stesso e il suo popolo”. L’Arabia Saudita, che porta avanti colloqui con gli Stati Uniti per normalizzare le relazioni con Israele, ha rilasciato una dichiarazione in cui invita entrambe le parti alla moderazione. Il gruppo terrorista libanese Hezbollah si è congratulato con Hamas, elogiando l’attacco come risposta ai “crimini israeliani”. Hezbollah ha fatto sapere che il suo comando in Libano era in contatto con Hamas per l’operazione.
L’attacco arriva in un momento di grande divisione all’interno di Israele sulla proposta di Netanyahu di rivedere il sistema giudiziario, con manifestazioni che hanno coinvolto centinaia di migliaia di manifestanti israeliani e spinto centinaia di riservisti militari a evitare il servizio di leva volontaria. Israele ha mantenuto il blocco su Gaza da quando Hamas ha preso il controllo del territorio nel 2007, dopo il ritiro israeliano.
L’attacco senza quartiere scatenato da Hamas contro Israele si inserisce nella complessa rete di alleanze e interessi in gioco nella regione mediorientale, ma anche nell’ambito più generale del conflitto in Ucraina. Il viceministro degli Esteri russo Bogdanov in mattinata ha gettato acqua sul fuoco dicendo a Interfax che i cinquemila missili rivendicati da Hamas contro Israele sono una “esacerbazione inaspettata”, ma ha sottolineato, obliquo, che se ci fossero state avvisaglie dell’attacco, lo si sarebbe potuto evitare. Nei canali Telegram russi si celebrano gli attacchi di Hamas, tutto questo nel giorno del compleanno di Putin.
Ci si chiede qual è il livello di coinvolgimento di Russia e Iran negli attacchi, considerando che Hamas ha materiale missilistico che non può che arrivare da Teheran, alleato di Mosca. Anche i negoziati per gli accordi tra Israele e l’Arabia Saudita potrebbero essere una causa che ha scatenato Hamas. Lo scorso marzo, una delegazione di alto livello di Hamas invece è stata a Mosca. Dunque l’attacco contro Israele potrebbe essere il preludio di una nuova fase conflittuale movimentata dall’Iran sponsor di Hamas e alleato della Russia. Sarebbe un nuovo, solo temporalmente, fronte della guerra globale che “l’Asse del Male” sta portando avanti contro le democrazie liberali, Israele e l’Occidente.