Hezbollah offre aiuto al raìs traballante

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Hezbollah offre aiuto al raìs traballante

06 Agosto 2012

Uno dei mantra mediorientali è la necessità di conservare la pace nel Paese dei Cedri, il Libano, e a questo scopo ci serviamo di un oneroso contingente internazionale, l’UNIFIL, cui Giampaolo Di Paola, Ministro della Difesa ha fatto visita or ora. “Siete indispensabili per la stabilità del Paese”, ha detto ai soldati. Ma la stabilità del Libano è un castello al cui interno sono già penetrati i guerrieri più sovversivi, gli Hezbollah, la milizia sciita filo-iraniana, custode degli interessi della Siria di Assad, che a sua volta li ha rimpinzati di armi.

E’ solo di qualche giorno fa un articolo del giornale libanese “al Joumhouria” che racconta che “dopo l’assassinio di quattro alti ufficiali siriani, il segretario generale degli Hezbollah Hassan Nasrallah ha contattato il presidente Bashar al Assad offrendogli le sue condoglianze. Più importante, Nasrallah avrebbe “messo a disposizione di Assad tutte le forze degli Hezbollah nel caso che il regime siriano abbia bisogno di urgente assistenza”. Anzi: “Nasrallah ha offerto due tipi di assistenza: le (sue) forze speciali, anche se per mandarli in battaglia in campo aperto a combattere i rivoluzionari”; e in secondo luogo, “Nasrallah ha invitato Assad nella sua residenza personale (un vero e proprio bunker, ndr) o a incontrarsi nell’ambasciata iraniana a Beirut, se necessario”. Sarà vero?

Hezbollah e le forze siriane sono state più volte individuati con gli uomini di Assad contro gli insorti; l’articolo rivela anche che, prima della morte del ministro della Difesa Daoud Rajha, gli Hezbollah avevano un piano militare per intervenire direttamente in supporto del regime dispiegando radar e missili nella valle della Beqaa e mandando 2000 uomini delle unità di elite.

Al giornale Ashar al Awsat Kamel Rifai, membro del blocco parlamentare degli Hezbollah, ha dichiarato che “la resistenza non punterà le sue armi contro nessuna entità araba, perché queste armi devono combattere il nemico sionista”. Programma comunque confermato dai numerosi attentati, compreso quello di Burgas, contro civili israeliani, attribuiti unanimemente dai vari servizi segreti occidentali, agli Hezbollah. Confermato purtroppo anche dalla scena rivoltante del rifiuto della delegazione libanese alle Olimpiadi di svolgere i propri allenamenti in un’area vicina a quella dove si preparavano gli atleti israeliani. Gli faceva schifo. Un riflesso dello spirito olimpico degli Hezbollah.

Tratto da Il Giornale