“Ho visto una luce immensa che squarciava la notte di Viareggio”

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“Ho visto una luce immensa che squarciava la notte di Viareggio”

30 Giugno 2009

Ho sentito un boato fortissimo e poi ho visto una luce immensa che squarciava la notte, sono uscito in strada in pigiama: davanti a me c’erano solo fiamme. Macchine che prendevano fuoco, palazzine annerite dall’esplosione. E poi le sirene, le ambulanze, la polizia, i pompieri, e la Misericordia che ci diceva di uscire di casa”. E’ la prima voce che raccogliamo a Viareggio, a cui in poco tempo se ne aggiungono molte altre. Tutte sono rotte dal dolore, tutte sono provate da una notte d’inferno. “Piovevano vetri da tutte le parti e il fumo non mi faceva respirare”, racconta un altro testimone che ha fisso nella mente il ricordo di sei ore di terrore.

Poi il dolore di un genitore a pochi minuti dal disastro ferroviario che nella notte ha investito Viareggio: “In ospedale non si sentivano altro che urla strazianti, c’erano barelle ovunque, io cercavo mio figlio ma erà già stato trasferito da un’altra parte”.

A più di 20 ore dalla tragedia, tutta la città è ancora mobilitata per aiutare chi ha perso un familiare e chi ha l’abitazione ridotta a un cumulo di detriti. In molti hanno aperto le porte di casa propria, chi prestando vestiti, chi fornendo viveri e oggetti di prima necessità. Nel frattempo, si continua a scavare tra le macerie per trovare i corpi, si rincorrono incessanti le telefonate di amici e parenti che hanno bisogno di sapere, si moltiplicano le iniziative di solidarietà su Facebook, vera e propria vetrina del dolore di questa tragedia.

Un treno che trasportava sedici cisterne di gas GPL è deragliato a ridosso della stazione, nell’incidente  una parte del carico del convoglio –  precisamente le prime quattro carrozze –  è esploso distruggendo cinque palazzine e causando gravi danni agli edifici adiacenti. Molte le ipotesi sulle cause dell’incidente. La più accreditata vuole che il semiasse di uno dei vagoni cisterna si sia rotto e abbia causato il deragliamento del mezzo. Una delle ultime, parla invece di uno scooter che con una scintilla del motore avrebbe provocato il rogo. C’è poi chi dice che i macchinisti, una volta accortisi del guasto meccanico, abbiano fatto volutamente deragliare il treno su un binario morto per evitare conseguenze ancora più gravi di quanto già non sia successo. Saranno gli inquirenti già al lavoro da ieri notte a ricostruire la dinamica esatta dell’incidente. La procura ha aperto un’inchiesta e i due macchinisti del treno sono stati sentiti dal magistrato titolare delle indagini.

Per tutta la notte si è cercato di coordinare i soccorsi, Croce Verde, Misericordia – la cui sede è andata distrutta nell’esplosione – Croce Rossa, Vigili del Fuoco, Protezione Civile e migliaia di volontari si sono alternati per spegnere le fiamme, soccorrere i feriti, evacuare quante più persone possibile dalle abitazioni giudicate a rischio, estrarre i corpi senza vita dalle macerie. Il bilancio delle vittime per il momento è alto, almeno sedici, tra cui due neonati e diversi bambini, ma è destinato ad aumentare. Molti di più i feriti, soprattutto ustionati, i più gravi trasferiti nei Centri specializzati di Bologna e Genova.

Nel pomeriggio a Viareggio è arrivato anche il Premier Silvio Berlusconi, insieme al capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, ai ministri Sacconi, Maroni e Matteoli e ai rappresentanti di Regione e Provincia. I rappresentati del governo si sono detti “molto scossi ed enormemente dispiaciuti per l’accaduto”. E hanno aggiunto che nel prossimo Consiglio dei Ministri sarà decretato lo stato d’emergenza per la città.

Per il momento, grazie anche alla disponibilità dell’Associazione Albergatori, si è provveduto a sistemare i mille sfollati nelle camere degli alberghi della città e si stanno allestendo delle tendopoli per accogliere – provvisoriamente – tutti coloro che non possono rientrare nelle proprie abitazioni ritenute “non sicure” dalla Protezione Civile. Stanotte la Protezione civile provvederà a travasare il contenuto delle cisterne rimaste "sane" in contenitori più sicuri.

Una notte d’inferno nella città che aveva appena aperto le sue porte all’estate e ai tanti turisti che ogni anno scelgono la Versilia per trascorrere le vacanze. Ora la città piange le sue vittime, è attonita, silenziosa. Sembra quasi che su Viareggio, di colpo, sia sceso un gelido inverno.