Hollande gioca di rimessa e vince il duello tv con Sarkozy

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Hollande gioca di rimessa e vince il duello tv con Sarkozy

03 Maggio 2012

Si è svolto Mercoledì sera presso gli studi di France24, l’ultimo duello tv tra i due candidati nella corsa all’Eliseo –  Nicolas Sarkozy (Ump) e François Hollande (Ps) – per il secondo turno delle presidenziali che si terranno il 6 Maggio prossimo. Un dibattito tutt’altro che pacato, giocato sul filo dei nervi, che ha visto il candidato-presidente uscente intraprendere la strada dello scontro frontale con il suo sfidante Hollande. Secondo le ultime rilevazioni dell’istituto francese di sondaggi BVA, infatti, Sarkozy resterebbe indietro di circa 7,5 punti rispetto al suo rivale socialista. Hollande, in questo modo, vincerebbe il ballottaggio di Domenica prossima con il 53,5% delle preferenze, contro il 46,5 di Sarkozy.

Il presidente uscente è partito all’attacco del programma dello sfidante, sottolineando i rischi che correrebbe il Paese in caso di una vittoria del candidato socialista. Sarkozy ha provato in tutti i modi a destabilizzare l’avversario: “Lei vuole meno ricchi, io voglio meno poveri”. Sarkozy, evidentemente, si riferiva alla famigerata proposta di Hollande di tassare al 75% i redditi eccedenti il milione di euro, che – se implementata – provocherebbe non pochi scompensi all’economia francese, anch’essa stretta nella morsa recessiva e una quanto mai probabile fuga di capitali verso l’estero.

Sui temi economici, Hollande ha rimarcato – con meno enfasi del suo sfidante, va detto – i fallimenti del presidente uscente: crescita della disoccupazione e del debito: “Gli interessi sul debito – ha dichiarato Hollande – sono ormai la seconda voce di spesa del bilancio dopo la scuola”, evidenziando la possibilità che il Paese possa essere anch’esso travolto da una violenta ondata speculativa sui mercati finanziari, a causa – non della possibilità che Hollande possa divenire presidente della Repubblica – bensì per anni di politiche economiche àla Sarkozy.

Hollande ha proseguito nell’illustrare il suo programma, indossando la maschera del moderatismo, stante gli equilibrismi necessari ad assicurarsi i voti centristi dell’elettorato MoDem di François Bayrou: aumento dei salari minimi garantiti e intervento affinché vengano modificati in sede europea gli accordi basati esclusivamente su austerità e rigore, il cosiddetto fiscal compact voluto da Angela Merkel. Più crescita, quindi. Quel che ancora non è dato sapere è come Hollande intende seguire tale strategia. O meglio, si tratterebbe quasi certamente della solita ricetta neo-keynesiana del ‘più spesa più tasse’; una via estremamente rischiosa in questo momento, quanto per la Francia che per l’Europa.

Anche il ruolo del presidente Berlusconi si è prepotentemente imposto nella sfida tra i contendenti. Scambio di accuse al vetriolo, un dialogo quasi surreale. Sarkò ricorda a Hollande le guide socialiste di Spagna e Grecia. Risposta di Hollande:”C’era anche Berlusconi, che è suo amico”. Risposta (assolutamente falsa e tendenziosa) di Sarkò:”Berlusconi ha detto di votare per lei”. Peccato si confonda con il coming out a favore del candidato socialista dell’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Ed ancora, Hollande:”Berlusconi appartiene al suo partito (il Ppe, ndr)”. Infine, l’evidente sgarbo istituzionale di Sarkò:”Berlusconi è Berlusconesco”. Ennesima prova, se ancora ve ne fosse bisogno, dell’assoluto deterioramento dei rapporti tra i due leader politici.

Non solo economia. Altri i temi sul tappeto: nucleare, difeso a spada tratta da Sarkozy ed inserito assieme ad un contemporaneo sviluppo delle energie rinnovabili dal suo sfidante; per quanto riguarda la presenza militare francese in Afghanistan, Hollande ha annunciato il ritiro delle truppe entro il 2012, con buona pace dell’exit strategy della Nato prevista per l’anno successivo; sull’immigrazione, invece, Sarkozy ha recitato il mea culpa circa “l’accoglimento di troppe domande che hanno paralizzato il sistema”. Hollande, dal canto suo, oltre ad accusare il suo rivale di “utilizzare la paura degli immigrati” a fini elettorali, ha confermato la sua intenzione di concederne a livello locale il voto.

Per ora, vincitore e vinto del duello rimangono soltanto sulla carta, ovvero sulle "pagelle" degli esperti dei maggiori quotidiani. Per comprendere se Sarkò possa ancora avere un barlume di speranza di rimonta, occorrerà attendere le prossime rilevazioni degli istituti di sondaggio previste per domani.

Quel che è certo è che Hollande, tutt’altro che abile comunicatore, non si è lasciato fare a pezzi dall’abile comunicatore Nicolas Sarkozy, il che di per sè è già una vittoria.