Hollande: “La Francia ha un problema con l’Islam”
13 Ottobre 2016
“Credo che ci siano troppi arrivi, un’immigrazione che non dovrebbe esserci”, lo dice il presidente francese Hollande nel libro “Un presidente non dovrebbe dirlo“, con cui l’uomo politico francese rompe gli indugi e si lancia nella campagna presidenziale. “E’ vero che c’è un problema con l’Islam,” aggiunge Hollande. “Non è l’Islam che pone un problema nel senso che sarebbe una religione pericolosa in sé, ma il fatto che vuole affermarsi come una religione nella Repubblica”. Ed è un problema che “i musulmani non denuncino gli atti di radicalizzazione o che gli imam si comportino in maniera anti-repubblicana”.
Ai giornalisti che gli chiedono “Quanti ordini ha dato di eseguire operazioni di eliminazione di terroristi all’estero?”, il presidente risponde “Ne ho decisi almeno quattro”. Per Hollande, Sarkozy è il suo “miglior nemico” e non esita a definirlo “coniglio Duracell sempre in procinto di agitarsi” o “piccolo de Gaulle”, ma se Sarkozy arrivasse al ballottaggio con Marine Le Pen, precisa Hollande, “lancerò un appello a votare Sarkozy”. La Le Pen, secondo Hollande “è più pericolosa del padre. E’ intelligente ma sento in lei una forma di eccesso, di brutalità”.
Putin? “E’ sempre interessante da ascoltare. Non mi fa paura. So fino a dove vuole andare, mai al di là di un certo limite”. La cancelliera “è seria, intelligente, attenta a trovare l’equilibrio, pur facendo in modo che tale equilibrio sia il più vicino possibile alle sue posizioni”. Nonostante la sua popolarità sia ai minimi, Hollande spiega e difende i suoi cinque anni travagliati, fra terrorismo, crisi economica e politica e vicende familiari. Nel libro Hollande ha anche ammesso di aver utilizzato l’espressione ‘sdentati’ riferendosi ai poveri. I socialisti? Hollande ammette di aver pensato a cambiare il nome del Ps nel dicembre 2015 in ‘Partito del Progresso‘.