Honduras. Spagna e Francia richiamano l’ambasciatore

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Honduras. Spagna e Francia richiamano l’ambasciatore

01 Luglio 2009

Il ministro degli esteri francese, Bernard Kouchner, ha annunciato la decisione di richiamare in patria il proprio ambasciatore in Honduras "per consultazioni". Il ministro ha inoltre sottolineato che la Francia condanna la destituzione del presidente Manuel Zelaya: "La Francia condanna in modo fermo il rovesciamento dell’ordine costituzionale in Honduras. Ho deciso di richiamare il nostro ambasciatore per consultazioni", ha dichiarato Kouchner. "Il futuro dell’Honduras è indissociabile dalla democrazia", ha concluso.

Il governo spagnolo ha deciso di seguire i passi francesi e ritirare il proprio rappresentante diplomatico. Lo ha annunciato oggi il ministero degli Esteri di Madrid, spiegando che si tratta di un provvedimento nell’ambito degli sforzi internazionali per "ripristinare le istituzioni democratiche in questa repubblica sorella centroamericana", dopo che il presidente Manuel Zelaya è stato estromesso domenica dai militari. Il ministro spagnolo degli Esteri Miguel Moratinos aveva già dichiarato ieri di voler proporre agli altri paesi membri dell’Unione Europea di richiamare in patria i loro rappresentanti a Tegucigalpa.

Nel frattempo, il Pentagono ha annunciato oggi che gli Stati Uniti hanno sospeso ogni attività militare con le forza armate dell’Honduras. Lo ha reso noto un portavoce del ministero della Difesa americano, precisando che la decisione è stata presa in seguito al colpo di Stato che ha estromesso al potere il presidente dell’Honduras, Manuel Zelaya.

Zelaya, deposto domenica dai militari, ha annunciato a Washington il rinvio del suo previsto ritorno in patria, spiegando di voler dare tempo all’Organizzazione degli Stati Americani (Oas) di espletare la sua azione diplomatica. "L’Oas ha chiesto 72 ore e siamo pronti ad appoggiare questa decisone", ha detto Zelaya al termine della riunione straordinaria dell’organizzazione a Washington. I partecipanti hanno concesso 72 ore all’Honduras per ripristinare l’ordine costituzionale, pena l’espulsione dall’organizzazione.

Il presidente ha aggiunto che potrebbe tornare in Honduras accompagnato da una commissione composta fra gli altri dai presidenti di Argentina ed Ecuador, Cristina Kirchner e Rafael Correa, oltre che dal presidente dell’Assemblea generale dell’Onu, Miguel d’Escoto. Intanto, ha spiegato, continuerà la sua azione in favore del ritorno della legalità costituzionale e parteciperà all’insediamento del presidente del Paraguay, Ricardo Martinelli. Zelaya è stato costretto domenica a salire su un aereo per il Costa Rica, mentre i deputati hanno nominato al suo posto il presidente del parlamento Roberto Micheletti.