
I bambini non si toccano e vanno tutelati. Parla l’Avv. Jacopo Marzetti, Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Lazio

11 Agosto 2020
La pandemia generata dalla diffusione del Coronavirus ha gravato sulla nostra società, determinando forti ripercussioni sulle famiglie, in particolare su quelle con figli minori. I più piccoli si sono trovati isolati in casa a causa del lockdown, privati delle proprie amicizie e della possibilità di frequentare i compagni di classe. Abbiamo affrontato queste tematiche con l’Avv. Jacopo Marzetti, Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Lazio. A lui abbiamo rivolto queste domande.
La crisi sanitaria ha messo a dura prova le famiglie, in particolare quelle con figli minori. In linea generale, il nostro sistema di welfare ha retto?
Difficilmente si poteva immaginare di trovarsi in una situazione che prevedesse l’obbligo di stare nella propria abitazione per mesi e mesi. Davanti ad uno scenario di tale complessità è difficile dire se il sistema di welfare abbia retto, ma di certo i nostri ragazzi hanno dato l’esempio di come si possano rispettare le regole, onorando il rapporto di fiducia con i genitori, con i familiari tutti e con i nonni, essendo questi ultimi come sappiamo la categoria più a rischio.
Le misure restrittive adottate in quarantena hanno creato nei più piccoli panico e paura. Alle famiglie e in parte alla scuola è stato affidato il compito di spiegare loro la fase che abbiamo vissuto. Secondo lei, il sistema educativo è stato all’altezza del compito?
Far comprendere e allo stesso tempo cercare di non terrorizzare i bambini, soprattutto quelli in tenera età, non è un compito affatto semplice e l’obiettivo resta quello di far capire loro la temporaneità del momento (auspicando che sia tale) perché i rapporti personali e diretti che oggi non si possono espletare sono fondamentali per una corretta crescita.
Nel periodo di lockdown si è verificato un aumento delle condotte illecite nei confronti dei minori. Come contrastare tale deriva? E cosa pensa della vicenda dei bambini di Kiev, attualmente “parcheggiati” in una sala d’albergo e in attesa di una famiglia?
E’ necessario che tutte le istituzioni implementino rigorosamente le misure di contrasto a tutte le condotte illecite nei confronti dei minori, arginando in particolare il dramma degli abusi, indipendentemente dal momento storico che viviamo o dalla fase di chiusura causata dal virus. Sicuramente anche gli istituti dell’affido e dell’adozione hanno subito un forte rallentamento dovuto alla pandemia e tante in tal senso sono state le segnalazioni pervenute alla mia attenzione. Mi auguro che si possa tornare presto alla normalità al fine di riprendere tutti quei percorsi virtuosi previsti dalla Convenzione Onu dei diritti del fanciullo.