Sabato 10 ottobre si è svolta in Francia una grande mobilitazione per contrastare ancora una volta con un secco no il progetto di legge sulla bioetica del governo Macron.
La mobilitazione è stata organizzata dal collettivo Marchons Enfants che raccoglie ventidue associazioni tra cui La Manif Pour Tous e Alliance Vita.
A differenza delle volte precedenti che aveva visto come protagonista un’unica grande manifestazione e Parigi, la mobilitazione, a causa delle misure riguardanti l’emergenza sanitaria, ha coinvolto le piazze di una sessantina di città, tra cui Strasburgo, Lione, Nantes, Lille, Tolone.
Lo scopo dell’invito del collettivo a scendere in piazza rivolto ai cittadini francesi è stato quello di “sensibilizzare senatori, deputati e tutti i cittadini sul contenuto di un testo ancora sconosciuto a molti”, ma che è stato votato in seconda lettura lo scorso fine luglio (con 60 voti a favore contro 37 contrari e 4 astensioni) e che dovrà ora passare al vaglio del Senato.
La posta in gioco è altissima, dal momento che il disegno di legge sulla bioetica mira ad attuare profondi e preoccupanti stravolgimenti nella società. Tra questi l’apertura della procreazione medicalmente assistita (PMA) alle coppie lesbiche e alle donne single, che cancella di fatto la figura paterna; la possibilità di creare embrioni con il DNA geneticamente modificato ed embrioni chimerici, attraverso l’introduzione di cellule umane in embrioni animali, e l’interruzione della gravidanza fino alla nascita per ragioni di “disagio psico-sociale” della madre.
Persino la Conferenza dei vescovi francesi ha sentito il dovere di dire la propria su una tematica così delicata e pericolosa sul piano sociale chiedendosi se “Può una società essere fraterna quando organizza la nascita di figli che non avranno un padre, al massimo un genitore? Può una società essere fraterna quando rinuncia al riconoscimento dei ruoli di madre e padre?”. Come riporta Le Figaro il presidente della Conferenza dei vescovi francesi Monsignor Éric de Moulins-Beaufort, alcuni giorni prima della manifestazione, ha anche voluto un incontro con gli organizzatori di Marchons Enfants, riconoscendo così un appoggio ufficiale da parte della chiesa francese alla mobilitazione delle associazioni.
Se da una parte il collettivo denuncia dunque un testo che sancisce per legge “la logica del figlio dovuto a tutti i costi”, d’altra parte questo progetto di legge è fortemente atteso dalle associazioni LGBT, tra cui GayLib, la cui presidente Catherine Michaud, facente anche parte del movimento radicale, lo ha invece definito come “un progresso storico per i diritti e la libertà delle donne”, rammaricandosi tuttavia dell’esclusione delle persone trans dall’impianto normativo.
Migliaia di cittadini francesi sono dunque scesi in piazza per lanciare ancora una volta un messaggio chiaro contro un testo di legge alquanto controverso, ma ora bisognerà attendere le decisioni politiche al riguardo, tenendo presente anche che a marzo 2021 ci saranno le elezioni regionali che daranno il via alle elezioni presidenziali del 2022.