I genitori non vedono più la differenza tra una bravata e un atto grave

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I genitori non vedono più la differenza tra una bravata e un atto grave

01 Luglio 2010

Ladri per noia. Otto ragazzi, cinque figli di professionisti, hanno rubato a Gardaland degli zaini. Si sono giustificati dicendo che non avevano bisogno di soldi e che lo hanno fatto solo per rompere la routine. Per mettere in circolo un po’ di adrenalina. Qualche settimana fa lo avevano fatto anche altri coetanei e il buon esempio fa proseliti! Ora sono stati denunciati e i loro genitori si sono risentiti poiché ritengono il fatto una bravata e non un atto grave. I loro figli non possono essere considerati dei bulli.

I giovani si sono giustificati facendo vedere che di soldi ne avevano in abbondanza. Quindi secondo loro, non essendoci il movente del denaro, non c’era neanche la colpa. Portare via lo zaino ad un altro così, senza neanche aprirlo, ma solo per il gusto di danneggiare qualcuno sembra essere un motivo di divertimento. I genitori, professionisti affermati, hanno ribadito la tesi: i nostri ragazzi non hanno bisogno di nulla. Questa per loro è una giustificazione. Inoltre hanno considerato il comportamento delle forze dell’ordine troppo severo. Si sono seccati di essere stati chiamati.

I giochi del parco non sono bastati a questi ragazzi per divertirsi e distrarsi. Hanno dovuto aggiungere anche il furto.  Divertimento inteso sempre più come trasgressione. C’è sempre bisogno di alzare il tiro, di fare qualcosa di più. C’è ormai l’idea per molti ragazzi che divertirsi debba passare attraverso il gesto contro l’altro, attraverso il danno. L’altro è inteso come nemico o, quantomeno, come qualcuno che si può non rispettare. Ormai il multitasking riguarda i comportamenti e i pensieri dei ragazzi. Mentre si fa o si pensa una cosa bisogna farne un’altra. Dunque non bastava usufruire dei vari giochi che propone Gardaland, ma bisognava trovare qualcosa in più per provare quella scarica di adrenalina e sentirsi più giusti, più adeguati.

Lascia perplessi il risentimento dei genitori che non riescono, sembrerebbe, più a distinguere la differenza tra uno scherzo e un furto. Ora fare furti rientra tra gli scherzi? Essersela presa con i carabinieri vuol dire aver perso la misura. Giustificare i figli anche di fronte all’errore conclamato fa chiedere se ciò accade per salvare se stessi dal senso di colpa o perché pensano davvero che è meglio lasciarli fare e perdonarli. In fin dei conti sono sciocchezze!

Viene da pensare a quanto sono cambiati i genitori. Se si va indietro solo di qualche anno, di fronte a storie così, i genitori si sarebbero disperati e non avrebbero avuto l’arroganza del negare le responsabilità. Gli adulti hanno sempre più abbandonato l’educazione e non sono più disposti a sobbarcarsi fatiche e rinunce che a volte, se non spesso, fanno parte del compito educativo.

Questi figli da soli si organizzano in gruppi che amano addirittura chiamare famiglie. La dice lunga l’utilizzo di questo nome… Queste famiglie diventano il riferimento per molti ragazzi che si sostengono a vicenda stabilendo regole e codici di comportamento molto approssimativi. I genitori si lasciano estromettere dal mondo dei loro figli con molta facilità. Per paura di perdere il loro consenso, perché costa lavoro opporsi, perché pensano anche molto banalmente che non c’è bisogno di tanta presenza. Così le cronache sono piene di storie di ragazzi e questi fenomeni trasgressivi sono sempre più in crescita.