I giornali festeggiano la monnezza a Napoli sperando che seppelisca il Cav.

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I giornali festeggiano la monnezza a Napoli sperando che seppelisca il Cav.

22 Ottobre 2010

Non sono un “rifiutologo”, un esperto di cicli di compostaggio o di altiforni per inceneritori. Ed è certamente un peccato perché ho l’impressione che sarebbe un mestiere ricco di prospettive di soddisfazioni.

Però qualcosa mi sembra di averla capita su questa storia della discarica di Terzigno e di tutto il can-can politico-mediatico che ci si sta facendo attorno.

I giornali di oggi sono un gran pavese issato a festa su quello che viene raccontato come il grande fallimento berlusconiano, il bluff, il finto miracolo. La soluzione della spazzatura a Napoli, su cui il Cav. avrebbe vinto le elezioni, scrivono molti dotti commentatori, era tutta una truffa. La spazzatura era stata nascosta sotto il tappeto e ora è rispuntata fuori con grande scorno del presidente del Consiglio.

La verità dei fatti mi sembra invece un’altra. Nel 2008 Berlusconi non fece nessun miracolo ma risolse una incredibile emergenza che aveva sputtanato l’Italia nel mondo e di cui nessuno sapeva trovare il bandolo. Berlusconi non è arrivato con la bacchetta magica come la fata turchina: ha messo le mani nella melma, ha trattato, a fatto compromessi, ha costretto gli amministratori locali a collaborare, ha speso sul campo l’esperienza di Bertolaso, ha cercato di sciogliere i lacci di regolamenti e leggi che non servivano altro che a interdire, moltiplicare le capacità di veto e in definitiva la grande mangiatoia che per oltre dieci anni aveva alimentato il regime politico dominante in Campania.

La scomparsa della spazzatura dalle strade di Napoli è stato il risultato di questa vasta, complessa e per certi versi anche rischiosa operazione. Ma non era evidentemente un risultato permanente, era necessario che alcune delle misure prese nell’emergenza diventassero strutturali. Questo evidentemente non è accaduto.

I tempi di riempimento della discarica di Terzigno avrebbero dovuto essere sufficienti per mettere l’inceneritore di Acerra a regime e per trovare una serie di siti alternativi. La condizione però era che la raccolta differenziata a Napoli cominciasse ad essere una cosa seria. La provincia di Napoli ha fatto sforzi sostanziosi e in poco tempo è riuscita a raccogliere in media il 39 per cento dei rifiuti in quella modalità. Napoli che è l’epicentro del problema mondezza, si è fermata al 19, ultima in classifica tra le grandi città italiane. Dopo l’emergenza l’amministrazione napoletana aveva avviato la raccolta differenziata in alcune zone pilota per poi estenderla a tutta la città invece a stento sono rimaste attive le quelle zone e gran parte le territorio urbano ammucchia spazzatura senza alcuna regola.

La conseguenza è stata che i rifiuti non  si sono potuti trattare e compattare nel modo giusto e questo ha fatto saturare la discarica molto prima del previsto. Il difetto nel trattamento dei rifiuti ha danneggiato anche l’inceneritore di Acerra che ha dovuto chiudere uno degli altiforni, rimasto bloccato. Questi sono i motivi per cui ora a Napoli ci sono centinaia di migliaia di tonnellate di spazzatura nelle strade come nel 2008.

Oggi i giornali, quasi tutti, festeggiano felici il fallimento di Berlusconi, fanno il tifo per la mondezza con un’enfasi e un trasporto sospetti. Andatevi a vedere i titoli: “Bidonati”, “Il Vulcano” , “B. finisce nella discarica”, “Discaricati”.

Mancava solo “Forza lava!”e il quadro sarebbe stato completo.