I giovani del Meridione nell’Europa che (non) c’è

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

I giovani del Meridione nell’Europa che (non) c’è

Si è aperta ieri nella splendida cornice di Villa Bice la seconda edizione della Spring School promossa dalla Fondazione Magna Carta Campania in collaborazione con il Gruppo del Partito Popolare Europeo presso il Parlamento di Bruxelles. Quaranta ragazzi del Mezzogiorno, di età compresa tra i 22 ed i 32 anni, hanno risposto con entusiasmo all’invito dell’europarlamentare Pdl Erminia Mazzoni a prendere parte ad un breve, ma intenso Corso di Formazione Politica che fin dalle prime battute promette di essere proficuo e stimolante per lo sviluppo di una rinnovata coscienza europea.

A introdurre il tema dei “nuovi confini dell’Europa dei diritti alla luce delle novità introdotte dal Trattato di Lisbona” è stato il carismatico prof. Massimo Fragola, che ha impostato una lezione interattiva con i giovani corsisti. Gli interventi dei ragazzi hanno evidenziato una lodevole conoscenza delle problematiche giuridico-politiche che sottendono l’attività dell’Unione Europea in senso lato, ma anche dei possibili scenari che si apriranno a breve alla luce del nuovo contesto istituzionale. L’interesse del giovane uditorio è stato caratterizzato da uno spiccato interesse per le questioni socio-economiche, che sono alla base della cessione di sovranità nazionale a favore di un organismo realmente efficace sul piano di politica interna ed estera. Con precisione tecnica il professore ha risposto ai numerosi quesiti che gli sono stati rivolti, soffermandosi in particolare sulle procedure di infrazione aperte contro il nostro Paese, sulla compartecipazione dei cittadini alla vita comunitaria e sull’armonizzazione degli ordinamenti giuridici di ciascuno dei 27 Stati Membri.

Di particolare interesse è stata la dissertazione sulla tutela dei diritti umani in ambito comunitario, soprattutto alla luce dell’adesione dell’Unione alla Convenzione Europea per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle libertà fondamentali (CEDU). Fragola, ricordando il peso di alcuni tra coloro che hanno mosso i primi determinanti passi nell’istituzione dell’allora “Comunità Europea”, non ha dimenticato di sottolineare il ruolo rivestito dalla Corte di Giustizia CE nell’implementazione e nella concreta attuazione di valori codificati nelle ultime versioni dei trattati UE.

La Professoressa Anna Maria Siniscalchi dell’Università di Cagliari ha successivamente affrontato la più che mai attuale tematica della bioetica e del biodiritto, introducendo i ragazzi al dibattito sulle problematiche connesse all’obbligo di informazione e al diritto di consenso al trattamento sanitario. La Siniscalchi ha compiuto un excursus che trova il proprio fondamento nella giurisprudenza nazionale di merito e di legittimità, arricchito da citazioni ed esempi concreti di applicazione delle norme di diritto. La discussione ha dimostrato la capacità dei giovani corsisti di confrontarsi e recepire problematiche sconfinanti nella medicina legale e di affrontare i quesiti emersi nel corso della lezione con spirito critico e atteggiamento propositivo.

La sessione pomeridiana del Corso di Formazione Politica è stata ospitata presso l’Azienda Strega Alberti di Benevento. Le sessioni plenarie sono state introdotte dalla prima cartolina sui 150 anni dell’Unità d’Italia coordinata da Michele Affinito e da Jean Pierre El Kozeh, fortemente voluta dalla Mazzoni per meglio sottolineare il trait d’union tra i valori caratterizzanti l’unità nazionale e quelli trasposti in ambito comunitario.

Nell’ottica di una continuità rispetto alla precedente edizione dei "Dialoghi diVini" le sessioni pomeridiane annuali sono state intitolate "Sapere è un’Impresa", con l’idea di permettere ai giovani corsisti di incontrare e scoprire delle realtà industriali/imprenditoriali del territorio del Sannio. Con tale intento l’Amministratore Delegato di Strega Alberti Benevento s.p.a., Giuseppe D’Avino, ha fatto gli onori di casa ai partecipanti della Spring School, accogliendo insieme a loro gli illustri relatori. L’incontro, aperto anche ai cittadini locali, è stato moderato da Massimo Martinelli, giornalista de Il Messagero, ed ha visto protagonisti le eurodeputate Roberta Angelilli e la stessa Erminia Mazzoni (rispettivamente Vice Presidente del Parlamento Europeo e Presidente della Commissione Petizioni del Parlamento Europeo), nonché i Senatori Nicola Latorre (Pd) e Gaetano Quagliariello (Pdl), quest’ultimo vicepresidente vicario del Pdl Senato e presidente onorario della Fondazione Magna Carta.

Il dibattito ha preso spunto dai più recenti avvenimenti legati al massiccio esodo di migranti nordafricani per affrontare, poi, le possibili politiche da adottare a livello nazionale e comunitario per far fronte a questa vera e propria emergenza umanitaria. In tale contesto non si è potuto evitare di focalizzare l’attenzione sul ruolo sfuggente giocato dalle più alte Istituzioni europee e dai rappresentanti dei singoli Stati, i quali sembrano aver agito più in un’ottica di preservazione degli interessi e dell’opinione pubblica nazionale piuttosto che in armonia con lo spirito di solidarietà insito nel concetto di Europa unita. Particolarmente propositivo è parso lo spirito dell’europarlamentare Angelilli, secondo la quale bisognerebbe discostarsi dall’atteggiamento "ipocrita" mostrato da più parti e con il quale si è dapprima applaudito al movimento di liberazione dai regimi dittatoriali e di autodeterminazione dei popoli nordafricani per poi chiudere gli occhi davanti al conseguente problema migratorio. Al contrario, è emersa la necessità di fare un uso più efficace degli strumenti forniti alle Istituzioni Europee – ed in primis al Parlamento – dal recente Trattato di Lisbona.

Il senatore Latorre ha sottolineato come, nonostante le inevitabili polemiche politiche emerse nei giorni scorsi, i recenti avvenimenti abbiano dimostrato ancora una volta quanto sia evidente il bisogno dell’Unione Europea per affrontare le problematiche contingenti e vincere le sfide pratiche ed ideologiche che si stanno delineando. Da tale affermazione discende come naturale conseguenza l’opportunità di affrontare i problemi dell’integrazione multiculturale non tanto sul piano giuridico quanto su quello della volontà politica. La Mazzoni, dal canto suo, non ha potuto non constatare il fallimento della politica europea in materia e, ricollegandosi al tema dell’anniversario dell’Unità d’Italia, ha sottolineato la necessità di riscrivere i temi del confronto già dall’interno dei singoli Stati Membri, potendo contribuire alla rilancio del processo europeo solo avendo una chiara consapevolezza dell’identità e dell’unità nazionale la cui carenza, invece, costituisce al momento l’anello debole. Quagliariello, nella sua relazione conclusiva, è invece partito dalla ricostruzione storica delle tappe significative del processo di integrazione europea e dal ruolo giocato in tale contesto da alcuni Stati fondatori, giungendo alla conclusione che l’Italia, pur essendo stata da sempre in bilico tra rappresentare la più piccola delle Grandi Nazioni o la più grande delle piccole, deve cogliere l’occasione per affermare il proprio status di leader sul piano non solo ideologico ed etico, ma soprattutto della fattiva politica estera.

I ragazzi hanno tratto spunto dagli stimolanti interventi per dire la loro sui temi dell’integrazione europea, offrendo soluzioni innovative e talvolta audaci ai problemi contingenti, ma essendo sempre mossi da uno spiccato entusiasmo e da un moderno approccio europeista. Con questo atteggiamento propositivo i lavori si sono conclusi con la consapevolezza che l’Europa c’è e con l’auspicio che ci continui ad essere, giorno dopo giorno, il volere di realizzarla da parte di tutti i suoi 500 milioni di protagonisti.