I Giovani Imprenditori aspettano un segnale, la regione risponde

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I Giovani Imprenditori aspettano un segnale, la regione risponde

21 Marzo 2011

di V. S.

“La mancanza di un serio ricambio generazionale è stato uno dei problemi irrisolti dell’imprenditoria abruzzese”. Va dritto al punto il presidente della Regione Gianni Chiodi. Il palco è quello del “White information”, una tre giorni di dibattiti, incontri, riflessioni, organizzata dai Giovani Imprenditori di Teramo guidati da Luca Verdecchia. L’Appuntamento è a Roccaraso e sul tappeto c’è un tema importante: il problema della crescita economica della Regione, connessa a filo doppio al ricambio generazionale e al futuro dell’imprenditoria. Protagonisti i giovani, imprenditori ma non solo. Anche la classe politica è chiamata a fare la sua parte. E il presidente della Regione, Gianni Chiodi, lo sa bene. Nel suo intervento, infatti, ha fatto il punto sulla situazione economica dell’Abruzzo alla luce anche "del difficile processo di risanamento che sta vivendo la sanità regionale, che in termini pratici si traduce poi in un forte assorbimento di risorse intellettive ed economiche importanti per tutto il sistema Abruzzo".

Insieme con la mancanza di ricambio generazionale "all’impresa abruzzese – ha aggiunto il presidente – è mancata anche la giusta assistenza della classe di governo e molte volte la politica non è stata in grado di gestire cambiamenti o promuovere azioni di rinnovamento". Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore alle politiche del lavoro, Paolo Gatti che ha sottolineato come “la vera sfida dell’impresa abruzzese è sulla valorizzazione del capitale umano e non certo sulla riduzione del costo del lavoro”. Noi – ha aggiunto Gatti – non vinciamo la sfida con la Cina o con il Vietnam o con le economie emergenti lottando con loro per cercare un costo del lavoro più basso perché sarebbe velleitario e destinato a fallire. Noi la sfida la possiamo vincere sulle competenze e sul capitale umano e quindi sulla formazione e su sistemi di istruzione più moderni che diano la possibilità ai giovani abruzzesi di poter competere davvero". Proprio in questo senso, l’assessore Gatti ha fatto riferimento al rilancio del nuovo contratto di apprendistato, che è in fase di discussione e revisione a livello nazionale, e che “potrebbe rappresentare una svolta importante per i giovani in cerca di prima occupazione”.

In platea i giovani ascoltano attenti. L’imprenditoria, soprattutto quella giovanile, aspetta un segnale forte dalla politica. La loro ricetta e semplice e concreta: innovazione tecnologica contro lentezza burocratica: formazione e innovazione contro la disoccupazione; meritocrazia contro le logiche da Prima Repubblica. Perché le sfide del mercato non aspettano e se non si inverte marcia, l’Abruzzo, insieme a tutto il paese, rischia di perdere il treno verso la modernità. Del resto l’analisi dei dati non lascia scelta: delle oltre 66mila imprese coinvolte ogni anno in Italia nel “passaggio” dai più anziani ai più giovani, il 30% va incontro ad una crisi irreversibile, che mette a rischio oltre 65mila posti di lavoro. L’Abruzzo, dove quasi la metà degli imprenditori ha più di 50 anni e soltanto il 5,7% degli imprenditori è sotto i 30, riflette esattamente questa realtà.

Realtà che la nuova classe politica abruzzese conosce bene. Per questo Chiodi ha fatto riferimento al recente accordo sottoscritto dalla Regione con la Bei (Banca europea degli investimenti). “Con la Bei – ha sottolineato Chiodi -, abbiamo inserito oltre ad azioni di finanziamento per investimenti infrastrutturali da parte delle imprese, anche la possibilità di destinare risorse ai processi di facilitazione di ricambio generazionale, come l’acquisto di quote all’interno di una società oppure ad azioni di joint-venture”. Una misura importante, ci tiene a sottolineare Chiodi, soprattutto perché rappresenta “un fatto nuovo che la classe imprenditoriale abruzzese non deve sottovalutare e farsi sfuggire”. Anche perché, sottolinea ancora il governatore Chiodi, “le tre banche locali con le quali abbiamo stretto le convenzioni con la Bei, Tercas, Bnl e Carichieti, hanno accolto con interesse e entusiasmo questo elemento. Con queste premesse, ha concluso Chiodi, l’accordo con la Bei può essere molto utile nell’ottica di un cambio generazionale delle imprese Abruzzo”.

Anche per l’assessore Gatti, proprio sul campo occupazionale e del lavoro la Regione pur di fronte ad una grave crisi economica, non è certo rimasta a guardare: “Sono stati messi in campo una serie di atti concreti sia verso i giovani che, speriamo, diventino imprenditori e dunque artefici del proprio futuro, sia per le imprese che ci sono che ora sono in difficoltà ma che noi stiamo cercando di supportare nel migliore dei modi”.