I grandi leader non vanno in vacanza. Solo Obama se la spassa

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I grandi leader non vanno in vacanza. Solo Obama se la spassa

24 Agosto 2010

La fine di agosto incombe e come tutti gli anni ci si appresta a tornare alla routine quotidiana. Ma c’è una piccola – e perversa – soddisfazione. Pare che quest’anno anche i leader politici siano stati costretti dalla crisi e da impegni istituzionali ad accorciare il loro periodo di riposo o a eliminarlo del tutto. Non è una grande consolazione ma come si dice: mal comune…

In prima fila tra i vacanzieri mancati il nostro premier. Berlusconi visti i problemi interni al partito non se l’è sentita di abbandonare la nave ed è rimasto a casa, scherzando con i giornalisti: “Beati voi, che andate in vacanza…”. In realtà un po’ di relax se l’è concesso pure lui, rifugiandosi “qualche giorno ad Arcore” e seguendo (forse involontariamente) il suo stesso consiglio lanciato pochi mesi fa in uno spot istituzionale di promozione dell’Italia, secondo cui bisognerebbe scegliere il Belpaese per le vacanze perché è “un Paese unico, fatto di cielo, di sole e di mare, ma anche di storia, di cultura e di arte”, un Paese “straordinario, che devi ancora scoprire”. Non si può certo dire che non sia stato coerente con quel proclama.

Girando per l’Europa non si respira un’aria diversa. La cancelliera tedesca Angela Merkel, assieme al marito Joachim Sauer, è stata ospite di Solda in Alta Val Venosta per un breve periodo di vacanza ma, un po’ come successo da noi, i problemi l’hanno costretta a un piccolo ritardo. Ha dovuto difatti ritardare il suo trasferimento a causa dei funerali di stato per le vittime della tragedia alla Love Parade di Duisburg.

Il russo Putin è invece fuggito dall’insolita calura moscovita per refrigerarsi  a Sochi, sulle rive  del Mar Nero, unendo di fatto riposo e lavoro politico. Putin cerca infatti da anni – attraverso i mezzi d’informazione – di potenziare  Sochi ed i suoi dintorni, affinché si visiti il centro  non solo in estate ma anche in inverno. Ed è proprio questa operazione ad aver permesso a  Sochi e Krásnaya Poliana di divenire le sedi dei Giochi Olimpici d’Inverno del 2014.

Se i reali di Spagna hanno deciso di fare ferie più brevi per la crisi – recandosi nella residenza estiva di Marivent a Maiorca solo a fine agosto e non, come sono soliti fare, tutto il mese -, il premier Zapatero le ha cancellate del tutto, spiegando che sarebbe rimasto a Madrid per aiutare il paese ad uscire dalla grave congiuntura economica. Zapatero si è quindi accontentato solo dei weekend nella case al mare, come un qualsiasi impiegato delle poste.

Nel regno Unito, il Premier britannico Cameron ha sollecitato i suoi connazionali a trascorrere le vacanze in patria, per contribuire alla fragile ripresa economica del Paese. Troppo spesso, ha detto, vengono organizzate vacanze all’estero senza considerare le meraviglie della Gran Bretagna. Per rendere più chiaro il messaggio, ha passato le vacanze insieme alla famiglia in Cornovaglia. Gesto nobile, ma sbugiardato immediatamente dal suo vice, Nick Clegg, che ha scelto di andare a casa dei suoceri in Spagna, a Olmedo nella Castilla Leon.

Identico messaggio del premier inglese è stato lanciato dal presidente portoghese Anibal Cavaco Silva che come tutti gli anni ha trascorso le ferie nel suo Algarve natale. Diversamente, il belga Yves Leterme si è spinto all’estero, solo qualche giorno di riposo ma in Francia, mentre le recenti elezioni hanno tenuto incollati alle poltrone il neo-presidente polacco Bronislaw Komorowski e il nuovo premier ceco Petr Necas. Per concludere la rassegna, due pezzi da novanta della politica mondiale: Nicolas Sarkozy e Barack Obama. Il primo, come molti dei colleghi, è rimasto in patria, ritirandosi nella villa dei suoceri nel Sud della Francia. Suoceri che gli hanno sicuramente chiesto spiegazioni della scenata di gelosia scoppiata nel vedere la moglie Carla Bruni sorridente e complice del seducente attore americano Owen Wilson sul set parigino del nuovo film di Woody Allen, Midnight in Paris.

Polemiche sono infine piovute sui coniugi Obama. La settimana di viaggio di Michelle in Andalusia, con un fuoriprogramma a Maiorca nella residenza (estiva) di re Juan Carlos, ha riscosso scarso successo tra i contribuenti americani, che hanno sul groppone tutti i costi della trasferta. Il presidente Usa da giovedì scorso è con la famiglia a Marthàs Vineyard, rifugio dei democratici dai tempi del presidente Kennedy e ci resterà fino al 29. Da destra, già lo accusano di essere già andato ben 9 volte in vacanza da quando è presidente. Di certo essere presidente (o premier) di uno stato richiede una certa dose di impegno, ma tutte queste vacanze in meno di due anni certamente attireranno su Obama l’invidia di molti suoi colleghi. La fortuna, per lui, è che il ministro Brunetta non ha poteri sulla pubblica amministrazione statunitense.