I Laboratori del Gran Sasso si confermano “star” della ricerca in Europa

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I Laboratori del Gran Sasso si confermano “star” della ricerca in Europa

03 Luglio 2012

Continua il viaggio alla scoperta delle eccellenze abruzzesi. E questa volta si arriva davvero in alto, metaforicamente parlando, visto che si tratta dei Laboratori del Gran Sasso.

Che aggiungono lustro al loro già importantissimo ruolo. Questa volta si parla di astroparticelle, o meglio di fisica astroparticellare. Ebbene, venerdì scorso è stato firmato a Berlino, da 13 enti ed istituzioni di ricerca europei, l’accordo che istituisce il nuovo Consorzio europeo Appec (Astroparticle physics european consortium) per il coordinamento della ricerca in fisica astroparticellare in Europa. L’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), infatti, si occuperà del Centro funzionale per le attività di networking scientifico di Appec e lo farà attraverso i Laboratori nazionali del Gran Sasso, i più grandi e importanti laboratori sotterranei al mondo.

La novità importante – spiega il direttore della struttura di ricerca, Lucia Votano è che viene riconosciuto più chiaramente il ruolo primario del Gran Sasso come laboratorio di riferimento della fisica astroparticellare in Europa”. A livello operativo, precisa la Votano, “bisognerà capire come si muoverà il nuovo consorzio e quali saranno i nostri compiti. Comunque – conclude – io e altri ricercatori già facciamo parte dell’advisory committee e abbiamo partecipato alla scrittura della road map della ricerca in questo settore”.

La fisica delle astroparticelle nasce nell’incontro tra la fisica delle particelle, la cosmologia e l’astrofisica e rappresenta un campo di ricerca relativamente nuovo e in rapidissima crescita. Dai laboratori sotterranei e sottomarini, alle estese reti di telescopi terrestri, fino ai rivelatori nello spazio, gli esperimenti di fisica delle astroparticelle stanno raccogliendo sfide affascinanti, con l’obiettivo di svelare i più oscuri misteri sulla struttura dell’Universo. Ai laboratori aquilani sono oggi attivi rivelatori d’avanguardia per lo studio della materia oscura, dei neutrini e di fenomeni che possono essere rivelati solo nelle condizioni di silenzio cosmico garantite dalla protezione della roccia della montagna più alta degli Appennini.

Gli esperimenti di fisica delle astroparticelle in corso in Europa e nel mondo hanno come oggetto d’indagine i diversi messaggeri cosmici, portatori di preziose informazioni sulla struttura, l’origine e il destino dell’Universo. Dalla radiazione cosmica di fondo, ai raggi cosmici, i neutrini, le onde gravitazionali, i raggi gamma di altissima energia, le particelle rare che possono dare importanti indizi sull’asimmetria tra materia e antimateria nell’Universo, fino alle particelle che si ritiene possano costituire la materia oscura.Una delle sfide attuali più affascinanti è lo studio della gravità e in particolare delle onde gravitazionali predette da Einstein, ma mai direttamente osservate.

E per quanto riguarda Appec, oltre a mettere a disposizione della comunità uno spazio di discussione per il coordinamento della App europea, ha fissato nel 2011 importanti obiettivi strategici e di sviluppo della ricerca in questo campo.