I Mondiali in Qatar, il velo di Fatima e la rivoluzione dell’Iran
19 Dicembre 2022
Associated Press racconta il viaggio a Doha della salvadoregna Fatima Garcia durante i Mondiali che si sono appena conclusi in Qatar con la vittoria dell’Argentina. Fatima visita la moschea di Katara, “la moschea blu”, in stile ottomano, con le piastrelle fatte a mano e il tetto a cupola dorato.
I predicatori presentano ai visitatori in più lingue l’Islam, mentre risuona la chiamata alla preghiera dei muezzin. I fedeli si inginocchiano, nella moschea, nelle sale di preghiera negli stadi, negli aeroporti e negli hotel. Nella hall dell’albergo Fatima ha trovato una copia gratuita del Corano e opuscoli sull’Islam. Mentre andava allo stadio, ha visto i cartelloni della schermitrice olimpica statunitense Ibtihaj Muhammed e di altre personalità musulmane.
I cartelloni sono parte di una campagna in grande stile che incoraggia le persone a esplorare la religione islamica. Il Qatar ha ospitato centinaia di migliaia di turisti durante la Coppa del Mondo. Per molti di loro è stata la prima visita in un paese musulmano. “Il Qatar è la mia prima esperienza con l’Islam”, dice Fatima. “E’ stata un’avventura che cambia la vita perché Doha ti offre una prospettiva su culture diverse”.
“Abbiamo parlato alla gente dell’Islam. Siamo orgogliosi della nostra identità “, spiega la sua guida pakistana. “Tante persone vengono in Qatar da tutto il mondo ed è un’opportunità per educarle alla fede”, aggiunge all’AP Abu Huraira, un volontario per la campagna della Explore Islam Foundation e dell’Islam & Muslims Initiative.
Quando Fatima ha lasciato la moschea, la guida turistica le ha detto di conservare il velo e l’abaya nero che la donna aveva indossato per visitare la moschea. Un regalo di addio. L’emirato del Qatar pur seguendo una forma di islam ultraconservatore, il wahabismo, non costringe le donne a coprirsi il capo. Le autorità incoraggiano le donne a partecipare a tutti i livelli di governance nel mercato del lavoro.
In fondo le donne in Qatar devono solo ottenere il permesso dai loro tutori maschi per sposarsi, studiare all’estero con borse di studio governative, svolgere molti lavori governativi. Idem se vogliono viaggiare all’estero fino a una determinata età , ricevere alcune forme di assistenza sanitaria o tenere i loro bambini anche quando sono divorziate.
Chissà se in questo angolo più liberale del mondo islamico Fatima e la sua guida si sono fatte due domande su quel velo, “boshiya”, donato alla turista in visita nel mondo islamico. Lo stesso velo indossato da Mahsa Amini in Iran. La ragazza arrestata per non averlo indossato nel modo giusto. Portata in carcere. Morta in ospedale, dicono per un attacco cardiaco.
Chissà se la guida pakistana, il Paese dove si nascose fino all’ultimo Osama Bin Laden, e la turista Fatima hanno parlato della più grande protesta di massa contro il regime iraniano degli ultimi anni. Che va avanti da tre mesi. Con centinaia di manifestanti morti. Migliaia di persone arrestate. Undici le condanne a morte, due già eseguite. Chissà perché questa finale del Mondiale, invece di tifare per i francesi o gli argentini, gli uomini e le donne del Qatar non l’hanno, non l’abbiamo, boicottata.