I napoletani contestano De Magistris perché vogliono che mantenga le promesse

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I napoletani contestano De Magistris perché vogliono che mantenga le promesse

07 Novembre 2011

Calci e pugni contro il sindaco Luigi De Magistris. Il primo cittadino di Napoli è stato oggetto recentemente  di un’aspra contestazione da parte dei disoccupati del progetto Bros e Banchi Nuovi. A cui vanno sommate le accuse che gli sono state rivolte in tv nella trasmissione di Santoro. Insomma, il sindaco si trova sotto una vera e propria pioggia di contestazioni che non sarà facile placare.

La mini-rivolta in città ha avuto luogo venerdì scorso, tra i viali del pregiato quartiere dei Colli Aminei. Il sindaco si era recato a Viale dei Pini per presentare ai bambini delle scuole e ai loro genitori il primo compost prodotto con la raccolta differenziata effettuata in città. All’arrivo dell’auto blu, la folla ha cominciato a scalpitare e tra la gente si è fatto strada un nutrito gruppo di disoccupati che hanno cominciato a gridare contro l’ex magistrato e a colpire la sua auto. Ad animare i manifestanti è stata la promessa, ancora non mantenuta, di nuove assunzioni proprio nell’ambito del progetto per la raccolta differenziata. Al coro dei disoccupati si sono aggiunte le voci dei cittadini più critici, che non hanno esitato ad urlare a De Magistris il proprio dissenso a suon della fatidica frase, che di questi tempi suona come una sentenza di condanna, “sei come tutti gli altri”.

Per sbloccare l’auto del sindaco c’è voluto l’intervento dei vigili urbani, che hanno permesso il passaggio affinché De Magistris potesse allontanarsi. Gli agenti della Digos hanno identificato e denunciato dieci persone, che ora dovranno rispondere delle accuse di manifestazione non autorizzata, violenza privata aggravata, danneggiamento aggravato e oltraggio a pubblico ufficiale. “Sono amareggiato – ha dichiarato il Sindaco – Questa amministrazione non si lascia intimidire e soprattutto non scende a patti con chi pratica azioni di violenza, soprattutto non rinuncia a muoversi nell’orizzonte della legalità e del rispetto delle leggi, ben coscienti che nel mondo dell’occupazione non ci sono corsie preferenziali, non ci sono lavoratori di serie A e di serie B”. Solidale con lui il presidente della Regione, Stefano Caldoro, che ha deplorato questo tipo di manifestazioni : “Il disagio sociale non può e non deve trasformarsi in proteste violente come quella inscenata stamattina contro il sindaco”.

In ogni modo, queste proteste suonano come un campanello d’allarme per De Magistris, paladino della democrazia partecipativa e del più ampio consenso e coinvolgimento delle forze sociali. E’ proprio il caso di dirlo, per Giggino, a pochi mesi dalla sua elezione a sindaco del capoluogo partenopeo, mala tempora currunt. De Magistris si era presentato in campagna elettorale come il cavaliere senza macchia che in pochi giorni avrebbe risollevato le sorti di Napoli. A distanza di mesi, la macchia c’è e si vede. A vederla sono soprattutto quegli stessi cittadini che hanno avuto fiducia nell’ex pm e che, ancora, aspettano azioni chiare, concrete ed efficaci. Invece, le promesse sembrano essere cadute già nel dimenticatoio, mentre resta ancora irrisolto il problema della spazzatura, soltanto per citarne uno dei più gravi. Insomma, a fronte delle tante parole e dei pochi fatti, il sindaco una bella strigliata doveva aspettarsela. Se vorrà riconquistare il pieno sostegno dei suoi cittadini questo è il momento migliore per prendere quelle decisioni concrete che tutti si aspettano. Come si dice: fatti e non parole.