I russi non cambiano mai. Vanno in Siria e gridano al “complotto neocon”
29 Agosto 2011
Se mentre scrivo il regime di Gheddafi sta collassando, nemmeno quello di Assad, in Siria, se la passa molto bene. Per fortuna può contare su un carissimo amico, la Russia. Mentre il mondo condanna la “brutale repressione militare”, il Cremlino ha pensato bene di inviare una folta e autorevole delegazione a Damasco. I 23 membri, politici, giornalisti, scienziati, ricercatori, intellettuali e accademici sono giunti alla stessa inevitabile conclusione. La Siria è vittima di una gigantesca cospirazione, che colpisce tutti gli arabi, condotta dalle forze imperialiste e sioniste mondiali.
Hanno anche aggiunto di essere orgogliosi dell’amicizia del loro paese col governo siriano, che gli eventi in corso li preoccupano e che sono pronti a offrire tutto il supporto possibile al popolo siriano in questo storico momento. L’esponente politico Andrei Filipov ha sottolineato che la delegazione è sbarcata in Siria per vedere di persona cosa succede e valutare la situazione, affermando che la soluzione è nelle mani dei siriani sotto la guida del presidente Assad e che assieme possono fare fronte alla cospirazione. Filipov ha anche assicurato che racconteranno i fatti di cui sono stati testimoni al popolo russo, tramite i mezzi di informazione.
Il presidente della società russa per l’amicizia e la cooperazione economica con i paesi arabi, Vyacheslav Matuzov, ha dichiarato con sicurezza che la Russia ha precise e affidabili informazioni, provenienti da fonti occidentali, che provano, senza ombra di dubbio, che occidente e Stati Uniti, in particolare i “neoconservatori” e la “lobby ebraica” sono dietro i piani di sabotaggio che stanno avvenendo nel mondo arabo, non solo in Siria, aggiungendo che la Siria è la prima linea di difesa contro questo pericoloso complotto ai danni del mondo arabo e islamico (l’Iran infatti è un paese islamico ma non arabo).
La giornalista Ylena Pekiva ha voluto aggiungere che i reporters occidentali non stanno raccontando la verità ,anzi stanno lanciando una pericolosa guerra informativa contro i paesi arabi e il medio oriente. “I media occidentali stanno distorcendo i fatti in cooperazione con alcuni canali satellitari arabi, stiamo seguendo da mesi come gli avvenimenti si evolvono in Siria e come questi canali arabi li stanno coprendo, particolarmente Al-Jazeera che è diventata il braccio destro di questi giornalisti occidentali e la voce occidentale contro i paesi arabi”.
Anche il collega Oleg Kripkov della radio statale “Voice of Russia”, incaricata di diffondere il verbo di Putin nel mondo e che ha anche un sito internet italiano ha ritenuto opportuno rassicurare le autorità sul fatto che, come giornalista professionista, è suo dovere riferire quello che vede e sente e che si augura di vedere il popolo siriano emergere da questa “crisi” che è vicina alla fine. Insomma non come quei falsi dei giornalisti occidentali che si inventano le notizie sulla Siria! Bene fa Assad a cacciarli a pedate e a non farli entrare.
Mentre per il vicedirettore del comitato russo per la solidarietà con la Siria e la Libia (per Libia si intende quella di Gheddafi naturalmente), Oleg Fomin, la Siria è un modello di unità nazionale (non risulta che avesse bevuto vodka,anche perché si trovava in terra islamica) e “I nemici della Siria sono nemici della gente onesta in Russia e nel mondo”. Gli altri presenti hanno espresso ugualmente lodi per le riforme messe in cantiere dal presidente e che avranno ottimi effetti sul paese e dichiarato con sicurezza che la “cospirazione informativa mondiale”, che comprende finanziamenti per i “sabotatori” e l’acquisto di armi , fallirà miseramente.
Nemmeno uno dei 23 membri della delegazione ha espresso la minima critica al governo. La delegazione si è poi recata nella provincia di Latakia ,dove ha posto fiori sulle tombe dei martiri uccisi dalle “gangs di terroristi armati” (corrispondenti ai “ratti” di gheddafiana memoria). Valeri Ostrovsky, docente di relazioni internazionali all’università di San Pietroburgo, ha espresso, a nome di tutti, la sua convinzione che i brutali atti che i martiri hanno subito siano barbari e inumani e che questi martiri siano da considerare come eroi perché hanno sacrificato la loro vita per il loro paese e per la sua stabilità e sicurezza. Per fortuna almeno la Russia si batte ancora per la libertà, la corretta informazione e contro il terrorismo…