I segreti di Donald Trump? E’ finito l’Occidente euroamericano post-45 e post-89

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I segreti di Donald Trump? E’ finito l’Occidente euroamericano post-45 e post-89

18 Maggio 2017

Per i nostri dibattiti alla Monty Python su Trump e populismo, quel che resta del Foglio lancia Rusty Reno, direttore di “First Things”. Reno non ha ancora capito che la globalizzazione post-1989 è stata solo l’ultima vissuta dal pianeta. Basta pensare alla Compagnia delle Indie orientali e alle varie compagnie navali britanniche, che senza internet, coprivano tutto il commercio del mondo. 

Gli americani hanno rilanciato la globalizzazione dopo il 1989, dopo la fine dell’Urss, e per questo hanno incoraggiato la riunificazione tedesca, favorito la nascita della Ue e l’alleanza economica con la Cina, iniziata negli anni ’70, dopo la sconfitta del Vietnam. Con quanto spendevano per la Nato, gli Usa si aspettavano gli europei li seguissero in Afghanistan e Iraq. Ma né Francia, né Germania li hanno seguiti. La Spagna si è ritirata subito. Gli Usa sono rimasti con i soliti inglesi. Hanno perso, e le guerre in Afghanistan e Iraq sono lontano dall’essere finite,  Obama ha fatto le “primavere arabe” col risultato che abbiamo visto, e Trump ha capito – come annunciava lo storico scozzese Niall Ferguson  –  che l’ordine internazionale uscito dalla Seconda Guerra mondiale e post-1989 non era più funzionale agli interessi americani. 

Che senso ha inventare sempre nuovi Apple (ammesso ne siamo capaci, avvertiva Ferguson in Colossus) per arricchire i cinesi, ridurre in miseria gli americani e far diventare la Cina una potenza economica con cui la Germania e la Ue vogliono allearsi in funzione antiamericana? Da qui, il nuovo Roosevelt, Trump, che riporta il lavoro in America, mentre l’Ue si agita per Nato obsoleta, nomina Merkel e Xi Jiping leader del mondo libero e protesta contro Trump che condivide top secret con i russi. E’ il Washington Post a rivelare la notizia, confermata poi da Trump. 

I top secret condivisi con i russi contro Isis, provenienti da Israele, non stupiscono. Seymour Hersh nel 2016 sulla “London Review of Books” rivelò come Cia e  Pentagono condividano intelligence  con russi e cinesi sulla Siria, perché russi e cinesi temono infiltrazioni  jihadiste nei loro Paesi. Hersh svelò che alcuni importanti generali del Pentagono consideravano irrazionale l’ossessione antirussa di Obama, perché la Russia, già durante la guerra in Afghanistan, aveva fornito aiuti di ogni tipo contro per i talebani. Quindi, Trump ufficializza  una politica portata avanti da anni da Pentagono e Cia. Il Trump imprevedibile, forse pazzo, di cui parlano i nostri giornaloni ha i piedi per terra e difficilmente sarà sottoposto a impeachment, lo ha capito anche il “Guardian”. 

Solo “La Stampa” informa che al mega-summit di fine settimana organizzato a Riad tra Trump e 50 Paesi arabi, l’Arabia saudita e i Paesi del Golfo sono pronti a normalizzare le relazioni con Israele. Riad e Dubai offriranno a Israele, con la mediazione di Trump, spazio aereo aperto, linee telefoniche e di telecomunicazioni dirette, visti per gli atleti e gli uomini d’affari israeliani, fine delle limitazioni negli scambi commerciali diretti. Tra i primi presidenti, Trump ha ricevuto Al Sisi, e prima di partire per Riad, Erdogan, che ha vietato ai deputati tedeschi l’accesso alla base di Incirlik. Cos’è accaduto? E’ finito l’occidente euroamericano post-45 e post-1989.

Gli americani si alleano con i russi, contengono i cinesi, e trattano a Riad per pacificare arabi e Israele. E’ finito il nostro sogno americano, un vero sogno, ci difendevano gratis, eravamo felici “colonie”, pronte a destreggiarsi con forti partiti comunisti e socialisti con russi e americani. A fare il nostro gioco, come se fossimo Stati indipendenti e sovrani. Convenivano queste “colonie”  agli americani? No. Tanto vale allearsi con russi, cinesi, e arabi. Il primo tour di Trump sarà in Medio Oriente, non in Europa. Gli americani hanno basi in Afganistan, Iraq, ne avranno qualcuna in Siria, in Turchia, in Arabia saudita, negli Emirati, avranno ancora bisogno delle nostre basi? A questo non ci avevamo pensato, presi dalle nostre discussioni alla Monty Python.