I sepolcri di Elio di Rupo

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I sepolcri di Elio di Rupo

09 Ottobre 2011

In Belgio la Chiesa cattolica è stata travolta dallo scandalo dei preti pedofili. Il Papa ha inviato un suo emissario nel Paese per indagare sull’accaduto ed alti prelati hanno chiesto regole ferree per valutare l’ingresso nei seminari. La magistratura si è avventata sul corpo ecclesiale in quella che passerà alla storia degli annali giudiziari e mediatici come "l’Operazione Calice". La polizia è scesa addirittura in un sepolcro della chiesa di Saint Rombout per una perquisizione, martelli pneumatici alla mano, scoperchiando la tomba di un vescovo in cerca di un fantomatico memoriale del male. Il cattolicesimo ne ha pesantemente risentito a livello internazionale.

Oggi, dopo un anno e mezzo di caos parlamentare, il Belgio ha finalmente preso la strada che dovrebbe portare alla formazione di un nuovo governo. Il Paese viene traghettato oltre il guado da Elio di Rupo, origini abruzzesi, socialista e gay dichiarato, uno che fa sembrare Vendola un moderato. Prima dello scandalo sui preti pedofili, il Paese aveva conosciuto un’ondata di terrore molto più grande: il "caso Dutroux", lo ricorderete, la storia dell’elettricista milionario che all’attivo aveva stupri, omicidi di bambine e diffusione di materiale pedopornografico. Uno scandalo in grado di far tremare i gangli del potere politico, giudiziario e poliziesco.

Una quindicina di anni fa Elio di Rupo viene raggiunto da una richiesta di autorizzazione a procedere della procura, indagato in quella rete di protettori eccellenti che, sembra, coprivano le malefatte del "mostro di Marcinelle". Di Rupo nega ogni accusa, rivendicando la sua omossessualità e confessando di aver frequentato ragazzi di vita. Probabilmente lui non ha niente a che fare con le atrocità di Dutroux. La memoria di quei fatti si è lentamente sgonfiata, mentre a finire sulla graticola è stata la Chiesa cattolica.

Ma allora, a voler seguire l’esempio del raid della magistratura nella chiesa di Saint Rombout, si dovrebbe mandare una squadra di minatori anche nelle segrete del Parlamento belga. Si dice infatti (lo dice un giornalista) che in quelle stanze segrete sia nascosta una cassetta horror, la prova che Di Rupo conosceva un epigono del mostro di Marcinelle. Noi preferiamo stare alla larga da questi veleni, dall’antipolitica, dall’anticlericalismo, e auguriamo buona fortuna all’uomo politico belga. Con una sola richiesta: si adoperi per bloccare la campagna di delegittimazione contro la Chiesa cattolica in atto nel suo Paese, visto che in passato l’ha sperimentata anche su di sé.