I settentrionali sono egoisti e antipatici ma sui profughi non sbagliano
10 Maggio 2011
di Yanez
Per molto tempo, a chi mi chiedeva quali, tra i politici del centrodestra, potessi dire di ammirare sinceramente, ho risposto snocciolando una lista il cui primo nome era Alfredo Mantovano. Se dovesse perseverare nella sua scelta dimissionaria, la sua perdita non sarebbe la minore tra le sciagure che l’emergenza nordafricana sta infliggendo all’Italia.
Come il Direttore, spero che Berlusconi e Maroni trovino il modo di riguadagnare Mantovano al governo. Non posso, tuttavia, concordare su un’altra parte dell’analisi, quella che riguarda le regioni del Nord. Spesso accusiamo gli altri perché fanno quello che dovremmo fare noi, e questo mi sembra uno di quei casi. L’accoglienza agli immigrati (non ai pochissimi "profughi") è un cedimento: l’esperienza di questi anni insegna che, una volta alloggiati mille clandestini in una struttura pubblica sul territorio italiano, è praticamente certo che ottocento di essi resteranno in Italia, almeno in mancanza di un chiaro piano di rimpatrio (e un tale piano, oggi, non c’è).
I settentrionali saranno egoisti e antipatici, ma hanno ragione. I "governatori umanitari" come quelli di Puglia e Toscana, invece, stanno ipotecando la sicurezza e il benessere dei loro amministrati in nome di un malinteso solidarismo.