I Tir e le mosse false di un governo irresponsabile

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

I Tir e le mosse false di un governo irresponsabile

13 Dicembre 2007

Il  4 dicembre
scorso il Ministro dei Trasporti dichiarava ai giornalisti, a proposito del
preannunciato sciopero degli autotrasportatori dal 10 al 14 dicembre “..sono
più che soddisfatto del lavoro fatto per dare attuazione all’accordo siglato
8-9 mesi fa ( sic!) per l’autotrasporto…”. Contento lui!

Il cataclisma!
Strade bloccate; risse; distributori a secco; accaparramenti di benzine;
fabbriche costrette a chiudere; lavoratori a casa e in genere a piedi; e altre
piccole questioni del genere.

Fermi tutti. Il Governo interviene. Niente da
fare, lo sciopero continua. Allora il Ministro ha un’altra idea:
precettazione contro gli scioperanti . Ma quelli continuano. Ma allora che
significa precettazione? Siamo in presenza di una situazione incredibile in
uno Stato di diritto e presunto civile.

Viene preannunciato uno sciopero. Il Ministro
ironizza sul problema. Lo sciopero inizia ed è duro: gli autotrasportatori, da
sempre, sono una categoria delicata per la convivenza civile, soprattutto in un
Paese in cui il trasporto su gomma è di gran lunga più importante rispetto a
quello su rotaia. Il Ministro cerca di parlare con gli scioperanti. Incontro
fallito.

Gli autotrasportatori, determinanti per il vivere economico e civile
del Paese,  mantengono lo sciopero
programmato di 4 giorni. Al secondo, l’Italia è già in ginocchio: forse anche
un po’ troppo presto, se il Paese fosse organizzato in maniera più decente. In
gran maggioranza i cittadini sono contro gli scioperanti, perché sono loro, i
cittadini, a pagare il conflitto.

Ma senza voler  approfondire le ragioni degli scioperanti
(ignote a quasi tutti ) , che restano generiche 
(migliori condizioni di vita e di lavoro; più soldi ; minor costo dei
carburanti ), qui preme sottolineare la totale irresponsabilità del Governo sul
problema.

Perché uno sciopero annunciato, non viene discusso, sezionato,
approfondito. E soprattutto non vengono valutate le sue conseguenze e quindi
non viene predisposto un piano di emergenza atto a farvi fronte. Perché il
Governo esiste come interlocutore vero e continuo, oppure chiunque abbia da
urlare in libertà, fa bene a urlare.

Perché se il Governo decide di usare la
mano forte nei confronti degli scioperanti, o la sa usare o è meglio che stia
fermo. Questo storia della precettazione è tutta da scoprire. A leggere i testi
di Legge, sembra proprio che, almeno a spanne, il Governo abbia torto: tant’è
che l’ha proclamata e poi non le ha dato seguito operativo. E questo invita il
popolo all’…anarchia.

Se non fosse per i danni personali e sociali, subiti
dalla collettività nazionale, non dovremmo avere un attimo di esitazione:
stare con le ragioni degli 
autotrasportatori (non certo con le loro violenze arbitrarie e
consentite)  contro chi non sa governare
o fa finta di governare, prendendo in giro le controparti e ignorando gli
interessi del Paese.

Ora, chi pagherà i danni procurati in questi
giorni, che dobbiamo cercare di evitare di quantificare, per evitare il
pericolo di trovarseli in qualche addizionale di imposta? Resta il fatto che
senza un Governo e senza uomini di Governo, che siano all’altezza di compiti
non facili per la vita e lo sviluppo di questo Paese, solo intemperie ci attendono: e sempre più insopportabili, per la nostra vita, libera e civile.