“I Tornado su ‘bersagli selezionati’ ma ricordiamoci che siamo in guerra”

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“I Tornado su ‘bersagli selezionati’ ma ricordiamoci che siamo in guerra”

28 Aprile 2011

di RS

Oggi i Tornado italiani hanno iniziato a colpire i bersagli militari dell’esercito libico, in ossequio alla decisione presa dal governo italiano di partecipare ai bombardamenti alleati contro il regime di Gheddafi. In totale, l’Italia ha messo a disposizione 12 dei suoi caccia. I primi ad alzarsi in volo, da Trapani, hanno partecipato a delle missioni per eliminare "obiettivi selezionati" nella zona di Misurata, la città libica da settimane sotto l’assedio delle forze fedeli al Rais. Della nostra partecipazione militare al conflitto e delle mosse che la NATO dovrebbe compiere per vincere questa guerra parliamo con Andrea Nativi, direttore della Rivista Italiana di Difesa (RID).

Il ministro Frattini ha detto che in Libia i caccia italiani colpiranno "bersagli selezionati". Che vuol dire?

Che i nostri caccia cercheranno di evitare in ogni modo di provocare dei danni collaterali. Colpiremo bersagli fissi e pre-selezionati, più semplici da individuare e distruggere. Tutto questo presuppone che sul terreno ci sia e si faccia una buona intelligence.

Che tipo di bersagli saranno?

Basi militari, depositi di munizioni, bunker, centri di comando, postazioni radar… come ho già detto tutti quegli obiettivi che permettano di minimizzare i danni alla popolazione civile.

Il vescovo di Tripoli denuncia che i nostri attacchi potrebbero provocare dei morti tra la popolazione libica

Questa è una guerra e senza morti una guerra non si fa. Tenga presente che siamo noi ad imporci delle limitazioni, i ribelli e le forze che combattono Gheddafi sono molto più disposti a subire dei danni collaterali pur di rovesciare il Rais.

Che differenza c’è tra le nostre missioni e quelle degli alleati?

Gli alleati hanno regole d’ingaggio più ampie. Non so se i nostri daranno la caccia ai singoli carri armati o ai mezzi dell’esercito libico, questo sarà la politica a deciderlo. In ogni caso, più s’impongono dei caveat più dura una guerra e più dura una guerra più ci sono dei morti. Può sembrare un ragionamento cinico, ma le cose funzionano così.

Che ci dice dei 10 consiglieri militari che il ministro La Russa ha promesso di inviare in Libia?

Ben dieci consiglieri militari! (ride) Spero che non debba esserci un dibattito parlamentare anche su questo… in realtà di consiglieri militari in Libia ne servirebbero centinaia, insieme al materiale bellico per gli insorti.

Di che materiale stiamo parlando?

Radio e strumenti di comunicazione, visori notturni, carburante, munizionamenti, armi anti-carro, qualcosa sta già arrivando ma ne servono di più

E finora come hanno fatto gli insorti?

Più che altro hanno usato quello che avevano trovato nei depositi militari di Gheddafi

La "no-fly zone" è servita a qualcosa?

Sono settimane che sui cieli libici non vola più niente ma questo non ha bloccato il Rais

Alla fine ci sarà un intervento militare terrestre?

I piani sono già pronti. Gli stati maggiori alleati li hanno preparati perché se un bel giorno i politici si svegliassero chiedendo di intervenire bisognerà essere pronti. Ma a mio avviso è chiaro che prima dell’intervento terrestre si dovrebbe offrire un sostegno maggiore agli insorti, aumentando l’intensità dei raid aerei, riducendo i caveat, fornendo materiale bellico ai ribelli. Serve una campagna di attacco strategico contro le forze di Gheddafi ed una tattica di supporto ai ribelli.

Cosa accadrebbe se questo non avvenisse?

Semplice, Gheddafi non sarebbe incentivato ad andarsene. Se fossi in lui non mollerei