IDEA, le elezioni comunali e il coraggio del simbolo
07 Giugno 2017
9 milioni di italiani domenica prossima sono chiamati al voto per le elezioni comunali, una campagna elettorale che è stata condotta a dir poco sottotono, sottotraccia, soprattutto da renziani e grillini, visto che, ufficialmente, tutta l’attenzione dei grandi partiti è concentrata sulla legge elettorale e sul voto delle ormai prossime politiche. Il motivo di questa campagna per le amministrative così dimessa, per i grillini, è presto detto: dopo la deludente prova al governo di Roma e il brutto scivolone di qualche giorno fa del sindaco Appendino a Torino, 5 stelle ha una grande paura di rimediare un altro pessimo risultato; mentre i renziani, anche loro intimoriti, tengono gli occhi puntati su Genova, storico bastione della sinistra mai in bilico come adesso.
C’è un elemento che però meglio di altri ci dà la cifra esatta di quanto stiamo dicendo, ed è che in molti Comuni, grandi e piccoli, da Palermo a Ronciglione, i candidati pentastellati e piddini si presentano sempre più spesso senza simboli di partito, forse temendo l’effetto che quei simboli potrebbero avere sull’elettorato. Fenomeno che riguarda anche i 5 Stelle, esplosi in mille pezzi a Molfetta, in Puglia, mentre a Budrio, nel bolognese, non si capisce se il “Movimento civico occupiamoci di Budrio” è un clone del più noto movimento nazionale. Per non dire di una grande città come Palermo, dove praticamente tutti i grandi partiti corrono sotto simboli semisconosciuti.
Va bene che la politica è diventata liquida e si personalizza sempre di più, ma forse Pd e 5 Stelle stanno esagerando. Da qui l’attesa per la prova del Centrodestra alle Comunali, Centrodestra che, a differenza dei suoi competitori, guarda con più ottimismo a questo round elettorale (occhi puntati anche stavolta su Genova), perché se alla fine lo schieramento riuscisse a imporsi sarebbe un motivo in più per accelerare anche quel processo (benvenuto per quanto ci riguarda) di riaggregazione e di unità della coalizione. E tra le forze del Centrodestra impegnate nella sfida delle Comunali, c’è anche IDEA, il partito fondato da Gaetano Quagliariello.
“IDEA – Popolo e Libertà” è nato dall’omonimo movimento (Identità e Azione) a sua volta frutto di quella esperienza civica, liberale e popolare, che fra le tante altre cose è stata una delle gambe su cui ha camminato la vittoria del NO al referendum renziano. Di recente, in Senato, i parlamentari di IDEA insieme ad altri hanno costituito il gruppo “Federazione dellà libertà”.
Ebbene, se torniamo alle Comunali e al nostro discorso sui simboli, IDEA è in controtendenza rispetto ad altri: mentre renziani e grillini sembrano abdicare ai propri segni rappresentativi, IDEA non solo ci mette il simbolo ma anche la faccia, come hanno fatto i sostenitori del partito nella foto a corredo di questo articolo, che ci riporta alla campagna elettorale di Domi Ciliberti, candidato sindaco a Castellana Grotte, in Puglia, dove IDEA fa da traino alla coalizione di Centrodestra e sta conducendo una campagna vitale, vivace e originale, anche sul web.
IDEA mostra quindi tutto il coraggio del suo simbolo, da Castellana Grotte a Castellaneta, sempre in Puglia, dove la lista appoggia il candidato sindaco Gugliotti, ad altri comuni come Mondragone, con Giovanni Schiappa, o Sabaudia, con Giovanni Secci. In tante città italiane, insomma, c’è ancora qualcuno che non rinuncia alla propria identità, sapendo, del resto, che oggi in politica se non hai una identità hai ben poche speranze di farcela.