Il 17 non porta sfortuna ma qualche dubbio su De Magistris si
18 Novembre 2011
Il diciassette a Napoli è da sempre considerato il numero della sfortuna e delle disgrazie, quello che tutti, in un modo o nell’altro, cercano di evitare. Tutti tranne Luigi De Magistris, al quale invece l’odiato numero sembra piacere particolarmente.
Diciassette sono infatti i componenti dello staff personale del sindaco partenopeo, dopo il recente ingresso nella personalissima squadra di altri 2 preziosi collaboratori. L’indiscrezione viene data dall’agenzia di stampa Il Velino, che riporta i nomi di Federica D’Isanto e Federica Cola, ultime arrivate a Palazzo San Giacomo, assunte nelle vesti di “collaboratori semplici di sesta fascia funzionale” per la “cura di specifiche attività che il sindaco intende seguire”.
Eppure, il team personale di De Magistris contava già 1 portavoce, 2 capostaff, 1 staffista, 1 assistente particolare giornalista, 5 staffisti di quarta fascia, 1 collaboratore quinta fascia e 4 collaboratori di sesta fascia. Numeri da capogiro, per un sindaco eletto come un “Don Chisciotte” presentatosi come colui in grado di combattere, anzitutto a colpi del proprio esempio, la politica degli sprechi.
Ma c’è dell’altro. Nel decreto sindacale di nomina numero 543, firmato dallo stesso sindaco, sono previsti infatti altri 200mila euro per “eventuali integrazioni giustificate dal particolare carico di deleghe per alcuni assessori”. Facendo due conti, la spesa totale si aggirerebbe intorno ai 2 milioni di euro all’anno, considerando anche il milione e 200 mila euro spettante agli assessori. Una cifra, che secondo quanto riportato oggi dal Corriere del Mezzogiorno, rappresenterebbe quasi il doppio di quanto il comune napoletano spende per i 42 consiglieri di amministrazione delle 17 società partecipate, fermi ad una quota poco superiore al milione e 200mila euro.
Quanto ai due contratti siglati solo due giorni fa, sono a tempo determinato visto che scadranno il prossimo 31 dicembre, ma ovviamente nulla impedisce al primo cittadino di prorogarli ulteriormente, a patto di non andare oltre il limite dei 600 mila euro imposti dal suo personale borsino della spesa.
De Magistris, che garantisce ai sui “strettissimi” collaboratori compensi lordi annui decisamente invidiabili (91.296,98al portavoce, 71.296,98 euro ai due capistaff solo per citare degli esempi), dimostra a dire il vero un personalissimo modus operandi nel combattere gli sprechi e affrontare le priorità di cui Napoli sembra avere bisogno. Due milioni di euro, per un nucleo di ben diciassette collaboratori e dodici assessori, sembrano a occhio e croce un tantino troppi, soprattutto perché pare che il sindaco ed ex magistrato sia riuscito a vincere anche una poco edificante sfida con la precedente inquilina di Piazza Municipio: proprio lei, quella Rosa Russo Iervolino che, pur dotandosi di larghe schiere di collaboratori, mai era arrivata a vantare, tutti insieme, numeri e somme del genere.
Alle spese folli, oltretutto, si aggiunge anche la piccola “parentopoli”, visto che tra i collaboratori dell’assessore allo sport Pina Tommasielli, il sito web Dagospia ha di recente individuato anche una cugina del buon De Magistris, il quale molto infastidito ha prontamente sottolineato che la parente “ha i titoli per lavorare in un Comune" e che "statisticamente è possibile, per un Comune che ha 21mila dipendenti”. Noi al caso crediamo poco, ma lasciamo a "re Giggino" il beneficio del dubbio, sia sulla cugina che sull’utilità della sua numerosa corte.