Il Cav. consegna 400 case e propone il modello Abruzzo per le giovani coppie

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Il Cav. consegna 400 case e propone il modello Abruzzo per le giovani coppie

29 Settembre 2009

Crisi economica e Abruzzo. Nel giorno del suo settantatreesimo compleanno  Silvio Berlusconi si concentra sui due temi che più gli stanno più a cuore. Annuncia che l’Italia sta uscendo dal lungo cono d’ombra (“le condizioni per fronteggiare la coda della crisi e riprendere la marcia dello sviluppo ci sono”), poi torna in Abruzzo  (è la ventitreesima visita) per consegnare quattrocento nuovi alloggi antisismici alle famiglie di Bazzano.

“Questo è lo Stato che ci piace avere, che vogliamo tutti insieme costruire, che ha una medaglia sul petto che è il grande miracolo dell’Aquila. Questa è l’Italia vera, quella che vorremmo vedere sempre” dice il Cav. incontrando gli sfollati e le maestranze della Protezione Civile, insieme a Guido Bertolaso e al governatore della Banca d’Italia Mario Draghi. L’obiettivo, ripete, è rimettere in piedi – praticamente edificare ex novo –  “una città per trentamila abitanti in cinque mesi: oggi consegniamo i primi quattrocento appartamenti, poi ne consegneremo altri quattromila”.

C’è dell’altro. Il presidente del Consiglio annuncia che il modello delle case in Abruzzo potrebbe essere utilizzato “anche per le giovani coppie in altre città” – ipotesi al vaglio dell’esecutivo – e non nasconde la soddisfazione nel vedere “ persone che avevano perso la casa riacquistare fiducia e speranza. Nessuno è stato lasciato solo”. Si tratta di case edificate da imprese italiane e con tecnologie tutte made in Italy, in grado di affrontare terremoti più violenti di quello che il sei aprile scorso ha colpito l’Aquila. Già, la città e il suo centro storico. Uno scrigno di capolavori artistici e architettonici ferito al cuore: qui l’opera di ripristino e di restauro richiede tempi più lunghi, “forse più di sette anni perché possa ritornare come prima” afferma il premier che rassicura anche sul futuro dell’università aquilana. Non solo tornerà alla sua piena funzionalità, ma diventerà un ateneo di “eccellenza a livello internazionale”. Sul piano logistico e ricettivo potrà contare pure sugli appartamenti assegnati oggi agli sfollati e che una volta completati gli alloggi definitivi, saranno parte integrante di un campus universitario.  La tabella di marcia ha ritmi serrati e il Cav. li scandisce fissando i prossimi obiettivi: “Andiamo avanti, consegneremo trecento case ogni settimana. Praticamente un paesino ogni settimana. Il nostro imperativo categorico era dare casa a trentamila persone e stiamo riuscendo a farlo. E a una signora che lo invita a “non arrabbiarsi con i suoi avversari” lui risponde con una battuta: “Io mi arrabbio? No, sono loro che sono arrabbiati con me”.

Poi il pranzo a Coppito nella cittadella della Guardia di Finanza con amministratori locali (il governatore dell’Abruzzo Gianni Chiodi dona al premier lo stemma della regione in segno di gratitudine per l’impegno del governo), uomini delle Forze Armate e della Protezione civile, progettisti che hanno partecipato alla realizzazione delle nuove case antisismiche. Il presidente del Consiglio ricorda il grande lavoro svolto da tutti i volontari e le maestranze per rispettare i tempi fissati e consentire alle persone di lasciare le tende e rientrare in alloggi nuovi e dignitosi. “Grazie per il miracolo che siete riusciti a compiere. Mi sono rimaste impresse molte scene coraggiose del lavoro fatto. Ricordo in particolare una persona anziana che mi ha detto che nella vita non ha mai avuto una casa così bella. Questo dimostra che dal male si può arrivare al bene. Questo modello operativo è da ripetere in futuro in tutta Italia”.  Non manca poi un richiamo ad un approccio positivo rispetto agli eventi della vita, perché “se si è positivi, succedono i miracoli. Bisogna lavorare come qui, con tre turni senza sosta” dice Berlusconi insistendo sul concetto della politica del “fare” come cardine dell’azione di governo.

Quindi garantisce che la maggioranza è compatta e conferma l’obiettivo della legislatura: tradurre in atti concreti tutti i punti del programma. Tornando sul modello Abruzzo, Berlusconi avrebbe avanzato l’ipotesi di utilizzare il sistema di lavoro che ha consentito la realizzazione rapida degli alloggi per gli sfollati anche per un nuovo piano carceri. Nelle nuove strutture, secondo l’idea presentata dal premier, sarebbero trasferiti i detenuti, mentre le vecchie carceri sarebbero lasciate a privati che potrebbero utilizzarle a scopi commerciali.

Sul fronte crisi, il presidente del Consiglio considera necessario un intervento della comunità internazionale affinchè non sia resa “più possibile la speculazione sul petrolio, le materie prime e i generi di prima necessità”. Quanto alle misure varate dall’esecutivo, si sofferma sulla Finanziaria e ricorda l’impegno prioritario: l’aver messo in sicurezza i conti dello Stato in tre anni”.

Prima di lasciare Bazzano, Berlusconi si ferma lungo la strada per ringraziare un gruppo di persone che mostrano uno striscione con la scritta “Buon compleanno”. Strette di mano e foto di rito, poi il rientro a Roma.  (Lucia Bigozzi)