
Il Cav. non c’è più, Monti non si può. A Celentano non resta che attaccare la Chiesa

16 Febbraio 2012
Celentano è tranquillo perché “aveva messo in conto le polemiche” per la sua “performance” a Sanremo. Infatti stupisce che ci sia qualcuno che si stupisce: lo chiamano per questo, perché fa polemiche, fa parlare di sé e di chi lo ospita, “costringendo” un intero paese – pure quelli che Sanremo di solito neanche lo guardano, come me – a dire cosa pensa di lui e dei suoi monologhi sempre più strampalati. Celentano ha raggiunto il suo obiettivo e guadagnato il suo cachet, quello che poi, devoluto pubblicamente in “beneficienza”, lo farà ancora stare al centro dell’attenzione per un bel po’.
Una buona strategia di marketing, insomma, non certo ispirata a quel vangelo che pure il molleggiato cita ogni tre per due (un’improvvisa ed inspiegabile amnesia evidentemente gli ha fatto dimenticare quel passo “Quando dunque fai l’elemosina, non far sonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere onorati dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno. Ma quando tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra quel che fa la destra, affinché la tua elemosina sia fatta in segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa”, sarà perché non si nominava la TV e lui il vangelo lo prende alla lettera….).
E cosa c’è di meglio di un bell’attacco alla Chiesa, per farsi fare il titolo su tutti i giornali? Perché questo è il punto. Berlusconi non è più presidente del Consiglio, su Monti non si può, Napolitano neanche a pensarlo, e allora….vai contro l’Europa o la Consulta – e d’altra parte, il coraggio uno se non ce l’ha non se lo può mica dare – ma qui niente polemica, nessuno protesta, nessuno ride, nessuno applaude, e allora con chi si può polemizzare per buttarla in caciara? Con la Chiesa, che tanto non si paga pegno.
E badate bene: la Chiesa, ben distinta da Gesù Cristo, che invece bisogna mostrare di rispettare. Quindi l’attacco ai preti, e visto che ci siamo pure ai frati, e, sostanzialmente, anche ai vescovi, editori dei Avvenire (ma lo sa Celentano?). Un attacco sul nulla, visto che le critiche del cantante, a prenderle sul serio – ma veramente stiamo a parlare dei numeri da circo di un cantante? – non esistono.
E’ vero invece che la Chiesa, intesa nei suoi “rappresentanti ufficiali” – i preti – può essere presa gratuitamente a bersaglio, e poi basta inventarsi un Cristo a proprio piacimento, un Cristo cioè che con la Chiesa non c’entra niente, un Cristo immaginario, quindi, in modo che ognuno se ne possa inventare uno a modo suo e a propria misura. Un Celentano pienamente protestante, insomma, e l’attacco è “nobilitato”.
Niente di nuovo, insomma: tutto prevedibile. Compresa la RAI che a chiamarla servizio pubblico viene da ridere, o forse sarebbe meglio dire piangere, una RAI dove in nome dell’audience si è pronti, letteralmente, a tutto. Speriamo che Sabato arrivi presto, che di questo Sanremo non se ne può più, che finisca, e che se Celentano deve proprio tornare, che canti. E basta. Per favore.