Il Cav: “Non ho scheletri nell’armadio Chi mi attacca, fa male all’Italia”

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Il Cav: “Non ho scheletri nell’armadio Chi mi attacca, fa male all’Italia”

Il Cav: “Non ho scheletri nell’armadio Chi mi attacca, fa male all’Italia”

07 Agosto 2009

Quattordici mesi a Palazzo Chigi. Silvio Berlusconi tira le somme del primo anno e mezzo di governo: dalle misure sulla sicurezza a quelle per garantire la pace sociale, dai provvedimenti per uscire dal cono d’ombra della crisi economica, alla ricostruzione in Abruzzo, alla politica estera. “Credo che nessun governo abbia fatto tanto in 14 mesi di vita; se penso a qualche leader messo in campo dalla sinistra ultimamente, mi vengono i brividi a pensare cosa avrebbe fatto al posto di Berlusconi”, esordisce il Cav. La riflessione riguarda anche il Pdl e nelle parole del suo fondatore si legge un’apertura, seppure prudente, all’Udc di Casini.

L’appeal del governo. I dati di Euromedia Research evidenziano che la fiducia dei cittadini nel premier è al 68,2%. Il governo è al 56,1%, unico esecutivo tra le democrazie d’Occidente a non aver perso consensi nell’annus horribilis della crisi economica, scandisce Berlusconi che rilancia: “La maggioranza è assolutamente coesa e forte , questo è un governo forte che durerà per i prossimi quattro anni. C’è chi ha tentato di impedire il lavoro o metterci in difficoltà, ma ha dimostrato solo due cose: il presidente del Consiglio non ha scheletri nell’armadio e non è ricattabile da nessuno e non si lascia demoralizzare”. Poi un passaggio sulla sua vita privata e le dichiarazioni della figlia Barbara nell’intervista a Vanity Fair, che serve a chiudere le polemiche (in Italia e all’estero) di questi giorni: “Non c’è nulla di cui mi debba scusare per la mia vita privata, neppure con i miei famigliari. Mia figlia Barbara mi vuole un bene dell’anima”. Di qui la denuncia sulla “campagna denigratoria scatenata contro il presidente del Consiglio". Una campagna fatta, scandisce il premier, di “calunnie e di spazzatura che hanno fatto male e fanno male all’Italia. Chi l’ha portata avanti e continua a farlo è anti-italiano”. Torna a parlare della sua “squadra” e dice di essere “arcisoddisfatto sia per i ministri che per i sottosegretari. Subiamo un pò la snellezza, per certi particolari incarichi”. E sull’ipotesi di un rimpasto aggiunge: “Avremo bisogno di risorse in più, come per il ministro per i rapporti con il Parlamento Elio Vito, che a volte riesce ad essere ubiquo: Senato Camera, Camera Senato, una volta ben sette volte in un giorno. Avrebbe bisogno di un sottosegretario, e anche altri ministri ne avrebbero bisogno. Ne parleremo alla ripresa”.

Misure anticrisi e pace sociale. Berlusconi cita l’Ocse secondo cui “l’Italia è la prima in Europa per segni di ripresa”. La definisce una  buona notizia in linea con la fiducia, “che io insisto bisogna avere per uscire presto dalla crisi”. Considera l’azione del governo decisa ed efficace perché ha centrato l’obiettivo prioritario: garantire “subito la pace sociale con 34 milioni di euro stanziati per gli ammortizzatori sociali. Oggi non c’è nessuno in Italia – osserva il premier – che perde il posto di lavoro e non ha l’assistenza dello Stato. Nessuno è stato lasciato indietro. Il primo dovere dello Stato è stare vicino ai cittadini nei momenti difficili”. Quindi snocciola i numeri della politica economica: dall’abolizione dell’Ici sulla prima casa (misura adottata nel primo Cdm dopo la vittoria elettoralei); alla finanziaria triennale che ha “messo in sicurezza i conti pubblici” evitando “l’assalto alla diligenza”, agli interventi anticrisi in numerosi settori, non ultimo quello dell’auto. Una menzione speciale il premier la riserva al federalismo fiscale e alla lotta gli evasori , la Tremonti ter e l’Iva per cassa, il pacchetto sviluppo con il ritorno al nucleare per il quale preannuncia “importanti accordi con chi ha il know how”. Berlusconi rivendica  il merito della ”diplomazia commerciale” quando afferma che “nessun governo nella storia italiana mai ha sostenuto così le sue imprese e il suo sistema produttivo”. Cita in proposito “’l’importante accordo tra Enel e Edf, abbiamo favorito molti acquisti di centrali nucleari in Europa, siamo stati di supporto a tutte le imprese italiane che ci hanno richiesto di intervenire” e il caso dell’Impregilo: grazie anche al fatto che il nuovo presidente di Panama è di origini italiane, e sarà presto a Lucca, avrà “l’assegnazione di un’opera epocale: il raddoppio del canale di Panama”. E sull’accordo Putin-Erdogan per il gasdotto "South Stream" chiosa: "L’Europa non resterà più al freddo. Ho agito su mandato esplicito di Putin e Erdogan. Noi siamo molto interessati a questo accordo perchè Eni ha un ruolo importante. Se questo non  è un grande successo…"

Il dossier Rai. L’esordio in conferenza stampa riguarda la Rai e il presidente del Consiglio scherza con i giornalisti: “State bene? Che aria si respira in Rai con i direttori che ho fatto io….?". Poi rispondendo alla domanda di un cronista del Tg3 Berlusconi lancia un monito: “Non dobbiamo più sopportare, non possiamo più sopportare che la Rai sia l’unica tv pubblica del mondo che coi soldi di tutti attacca il Governo. Siamo maggioranza, non vogliamo fare quello che ha fatto la sinistra quando era al governo e la Rai continuava ad attaccare l’allora opposizione. C’è una sinistra che attacca l’avversario, e una maggioranza democratica che non attacca la sinistra. Il mandato che vorrei per la Rai è che faccia il servizio pubblico”.

Pacchetto sicurezza. Berlusconi lo considera il fiore all’occhiello dell’esecutivo, seppure duramente contestato dall’opposizione che – spiega – “si è scatenata solo sulle ronde, definite fasciste, e sul reato di clandestinità, e così della legge è passato solo questo mentre è piena di provvedimenti per i cittadini”. Tra le novità, ricorda l’operazione “Strade sicure” e la presenza dei militari nelle città che peraltro, “sarà aumentata fortemente” assicura il premier che non tralascia la lotta all’immigrazione clandestina. “Tutte le spiagge sono piene di gente per le vacanze estive tranne una, quella di Lampedusa", scherza il presidente del Consiglio evidenziando l’azione di contrasto che ha portato ai respingimenti in Libia. E in tema di sicurezza rimarca come il suo sia "il governo che più di ogni altro ha combattuto la mafia, con l’arresto di pericolosi latitanti e il sequestro di beni per diversi miliardi”.

Emergenza rifiuti e terremoto in Abruzzo. C’è il rischio concreto che si possano manifestare nuovi “casi Napoli” in alcune regioni, avverte Berlusconi intenzionato, tuttavia, a mettere in pratica il modello risultato vincente in Campania. In Abruzzo, osserva, i terremotati apprezzano e sostengono “il nostro impegno e gli obiettivi che ci siamo dati”, primo fra tutti nuovi  alloggi a chi la casa non ce l’ha più. “Siamo in anticipo di tre giorni sul cronoprogramma per la consegna delle case entro novembre, a partire dal 15 settembre”, assicura Berlusconi.  

Il Popolo della Libertà. Quello del partito unico è uno dei temi che sta più a cuore al premier. Ne evidenzia la forza e il modo in cui “sia riuscito a vincere in gran parte dell’Italia” sottraendo alla sinistra istituzioni storicamente rosse. “Per la prima volta in Italia abbiamo dato vita a una grande forza politica che ha l’obiettivo di rappresentare tutti i moderati che non si riconoscono nella sinistra”, afferma Berlusconi rimarcando che il percorso per arrivare al Pdl “non è stato facile, è stato un lungo travaglio perchè ciascuno ha dovuto rinunciare alla propria identità, al simbolo, alla tradizione e ai privilegi dei leader”. Poi sottolinea che “manca ancora qualcuno all’appello, speriamo che questo qualcuno possa dare una risposta”, riferimento che pare rivolto proprio all’ex alleato ai tempi della Cdl, Pierferdinando Casini. “Il Pdl, che ha messo insieme sette partiti, è una grande forza politica che ha l’obiettivo di rappresentare tutti i moderati che non si riconoscono nella sinistra”, prosegue il presidente del Consiglio rilanciando l’auspicio “che qualcuno che manca ancora all’appello, possa dare una risposta”. Quanto alle ipotesi di un cambio ai vertici del partito, il premier è perentorio: “’Non è vero. La nascita di una grande forza, che può arrivare al 51%,  comporta una serie di problemi che non si risolvono con la bacchetta magica. Ma abbiamo cominciato molto bene”. E aggiunge: “Quando legge certe cose di questo tipo, penso davvero che ci siano due realtà… Anche per quanto riguarda il partito del Sud, non è successo niente. Miccichè è venuto da me, ci lega un afetto trentennale. Mi hanno assicurato ‘mai fuori dal Pdl’”.

Politica estera. Berlusconi sottolinea che “grazie all’azione del governo italiano è stata evitata  ha, poi, rivendicato che "grazie alla politica estera" del proprio governo "è stata evitata una nuova guerra fredda. Ho gestito la crisi tra Russia e Georgia, lo ricordavo proprio ieri con Putin, grazie al nostro intervento la Russia ha fermato i carri armati e, se così non fosse stato, ci sarebbero state migliaia di vittime e il divorzio difficilmente recuperabile tra Georgia e Unione Europea e la rottura dell’Alleanza atlantica”. Non solo: il premier si considera l’artefice di un altro importante passaggio in politica estera: “l’avvicinamento tra la nuova amministrazione Usa e quella russa”, in seguito al quale “c’è stato il viaggio di Obama a Mosca. Abbiamo avviato il ritorno allo spirito di Pratica di Mare”. Infine, il presidente del Consiglio si sofferma sul G8 a L’Aquila e davanti ai cronisti legge una lettera di congratulazioni inviatagli dal primo ministro inglese, Gordon Brown.